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Ecobonus 50% e 36% 2025: quali sono i lavori ammessi?

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Aggiornato il 6 Febbraio 2025

L’Ecobonus è stato rinnovato anche nel 2025: si tratta una detrazione fiscale al 50% o 36% che viene riconosciuta per gli interventi di riqualificazione di immobili esistenti. In breve: 

  • L’Ecobonus ti consente di ottenere una detrazione dall’Irpef se hai effettuato interventi di risparmio energetico
  • Le aliquote cambiano in base all’immobile, coprendo il 50% della spesa per le abitazioni principali e il 36% per gli altri locali di proprietà;
  • Per ottenere l’Ecobonus è necessario inviare comunicazione a ENEA e presentare la dichiarazione dei redditi. 

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Indice

Cos’è l’Ecobonus e come è cambiato nel 2025

Se hai effettuato lavori di riqualificazione energetica puoi ottenere, anche quest’anno, la detrazione fiscale conosciuta come Ecobonus. 

L’Ecobonus è una detrazione IRPEF, ripartita in 10 quote annuali, che permette di coprire alcune spese edilizie è di riqualificazione energetica. 

La Legge di Bilancio 2025 ha prorogato l’agevolazione per gli interventi eseguiti entro il 31 dicembre 2025, ma con diversi cambiamenti:

  • Aliquote: se negli anni precedenti le spese potevano essere detratte dal 50 fino all’85%, a partire da quest’anno le aliquote sono state ridotte; si tratta del 50% per gli interventi realizzati nell’abitazione principale del richiedente e del 36% per i lavori effettuati in altri edifici.
  • Interventi: per adeguare la normativa nostrana alla direttiva case Green, sono esclusi dalla detrazione lavori di installazione di caldaie a combustibili fossili.
  • Tetti alla detrazione: è previsto un limite all’importo del bonus tra 4.000 e 14.000 euro, in base al reddito e alla situazione familiare.

Nell’Ecobonus vengono ricomprese anche alcune agevolazioni che possono essere ottenute in diversi modi. Solo per fare un esempio, il bonus condizionatori 2025 può rientrare nell’Ecobonus, nel bonus ristrutturazioni o anche nel Superbonus.

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Ecobonus: quali lavori di efficientamento energetico sono ammessi nel 2025

Ma per quali interventi è possibile ottenere l’Ecobonus? Ecco i principali lavori ammessi:

  • Sostituzione di finestre, infissi e schermature solari. Infatti, spesso si parla anche di bonus infissi 2025.
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a biomassa o caldaie ibride;
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore altamente efficienti e impianti di riscaldamento geotermici a bassa entalpia, eseguendo sia sostituzioni complete che parziali, insieme alla messa a punto simultanea del sistema di distribuzione installato. Si parla, infatti, anche di bonus pompe di calore 2025;
  • Interventi di riqualificazione energetica dell’edificio (talvolta, l’Ecobonus viene anche definito come bonus cappotto termico 2025);
  • Installazione e implementazione di dispositivi multimediali per il controllo remoto dei sistemi di riscaldamento;
  • Acquisto di sistemi di building automation (sistemi progettati per controllare, monitorare e gestire in modo efficiente gli impianti e i servizi all’interno di un edificio). 
  • Interventi come la coibentazione di un edificio, applicabile anche per i condominiali.
  • Interventi che, se effettuati su edifici presenti in zone sismiche, portano a una riduzione del rischio di almeno due classi
  • Interventi di installazione di pannelli solari per la produzione dell’acqua calda. Attenzione, però: questo interventi non include i moduli di un impianto fotovoltaico

➡️ Ma perché il fotovoltaico è escluso dall’Ecobonus?

A differenza dei pannelli solari (che producono acqua calda sfruttando l’energia solare così da ridurre il fabbisogno di energia dell’immobile), i pannelli fotovoltaici non mirano a ridurre il consumo di energia, ma solo a risparmiare sui costi della stessa.

Pertanto il bonus fotovoltaico 2025 può essere richiesto tramite altre modalità, come il bonus ristrutturazioni non mirano a ridurre il consumo di energia, ma solo a risparmiare sui costi della stessa.

Ecobonus 2025, interventi esclusi: addio al bonus caldaia

Negli anni precedenti molti cittadini hanno usufruito di questa detrazione per la sostituzione della vecchia caldaia con impianti a gas di classe energetica superiore. A partire da quest’anno, però, non è più possibile:

Quest’anno, infatti, il cosiddetto bonus caldaia (ovvero l’insieme di misure volto alla sostituzione della caldaia) è stato, quasi totalmente cancellato.

Non saranno più coperti dagli incentivi per l’installazione di:

  • Impianti a GPL (anche di classe energetica elevata);
  • Impianti a gas metano (anche di classe energetica elevata);
  • Caldaie a condensazione.

💡 Abbiamo visto, però, come è ancora coperta la sostituzione di vecchi impianti con caldaie ibride o a biomassa.

Aliquote per l’Ecobonus 2025: ecco le nuove  logiche

Come abbiamo accennato, nel 2025 sono cambiate le percentuali di copertura dei lavori.

Se fino all’anno scorso la percentuale di copertura dipendeva dalla tipologia di intervento, a partire dal 1° gennaio 2025 questa è uguale per tutti i tipi di lavori.

Questo accade perché ormai le aliquote non dipendono dai lavori ammessi, ma dall’edificio oggetto di ristrutturazione. Da qui si distinguono:

  • L’abitazione principale, ovvero l’immobile in cui si ha la residenza anagrafica ed è detenuto in proprietà o tramite un altro diritto reale di godimento. I lavori in questo caso saranno coperti al 50%.
  • Gli altri edifici (spesso noti come “seconda casa”), cioè tutte le unità immobiliari diverse dall’abitazione principale. Qui l’aliquota della detrazione scende al 36%.

❗ Le percentuali scenderanno ulteriormente nel 2026 e nel 2027. Queste caleranno al 36% e al 30% rispettivamente per abitazioni principali e altri edifici.

Nuovi tetti di detrazione per l’Ecobonus

Abbiamo visto che tra le modifiche applicate ai bonus edilizi c’è anche l’introduzione di un tetto massimo di copertura per i redditi alti. Andiamo a vedere quali sono i fattori di definizione:

  • L’ISEE: se è compreso tra i 75.000 e i 100.000 euro, la detrazione massima di base è di 14.000 euro; se invece è maggiore ai 100.000 euro, la detrazione massima di base è di 8.000 euro.
  • Queste cifre di base, poi, devono essere moltiplicate per un coefficiente che indica la composizione del nucleo familiare, ovvero dal numero di figli. Diamo un’occhiata di seguito 👇
N. FIGLICOEFFICIENTE
Nessun figlio0,50
1 figlio0,70
2 figli0,85
>2 figli o con almeno 1 con disabilità1

Vediamo, quindi, quali sono i limiti di detrazione per le persone con ISEE superiore a 75.000 euro:

N. FIGLILimiti per ISEE <100.000Limiti per ISEE >100.000
07.000 euro4.000 euro
9.800 euro5.600 euro
11.900 euro6.800 euro
3+ o con disabilità14.000 euro8.000 euro

Chi può sfruttare l’Ecobonus 2025: i beneficiari

Possono beneficiare dell’Ecobonus tutti i contribuenti assoggettati all’IRPEF, residenti o non residenti in Italia, su prima o seconda casa, tra cui: 

  • Persone fisiche tra cui proprietari di immobili, inquilini, condomini, inclusi familiari e conviventi che sostengono le spese;
  • Contribuenti che conseguono reddito d’impresa;
  • Enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
  • Associazioni tra professionisti;
  • Istituti autonomi per le case popolari

⚠️ Non puoi ottenere l’Ecobonus se sei un forfettario o un incapiente. Questo perché oggi è possibile usufruire del beneficio esclusivamente tramite dichiarazione dei redditi, con detrazione IRPEF: coloro che non la pagano, non possono certo beneficiare di un taglio su quest’ultima. 

Ecobonus 2025: i requisiti degli edifici per ottenere la detrazione

Oltre a sapere chi può beneficiare della detrazione, è essenziale conoscere i requisiti che deve avere l’edificio ai fini dell’Ecobonus. 

In particolare, l’edificio deve rispettare le seguenti condizioni: 

  • Esistente: deve essere iscritto al catasto o ci deve essere una richiesta di accatastamento;
  • Categoria catastale: si può usufruire dell’Ecobonus a prescindere dalla categoria catastale, infatti l’edificio non deve essere per forza destinato a uso abitazione. 

Documenti da conservare per il bonus di efficientamento energetico

Come per tutti i bonus edilizi, i pagamenti relativi agli interventi di riqualificazione energetica devono essere stati effettuati tramite sistemi di pagamento tracciabili

Ciò significa che valgono solo le spese sostenute tramite bonifico bancario o postale. Tutta la documentazione relativa ai pagamenti deve essere conservata.

❗ Attenzione, poi, perché se a richiedere l’agevolazione sono non titolari di reddito d’impresa è fondamentale indicare la causale del pagamento, il codice fiscale del beneficiario e la partita IVA o il codice fiscale del soggetto a cui viene erogato il pagamento. 

Per quanto riguarda, invece, i titolari di reddito di impresa, non è necessario il bonifico parlante, ma basta che la prova delle spese sia sostenuta da altra adeguata documentazione.

Tra gli altri documenti da conservare per ottenere l’agevolazione, ci sono: 

  • L’asseverazione di un tecnico abilitato, ovvero la perizia che attesta la sussistenza dei requisiti tecnici specifici per ottenere l’Ecobonus 2025;
  • APE (Attestato di Prestazione Energetica), la quale non è obbligatoria per interventi di sostituzione di finestre e infissi, pannelli solari, impianti con caldaia a condensazione, acquisto e installazione di dispositivi multimediali;
  • Scheda informativa degli interventi effettuati in cui vengono indicati i dati di chi ha sostenuto le spese, dell’edificio, della tipologia di intervento effettuato, il risparmio di energia conseguito e il costo dell’intervento. 

Tali documenti si riveleranno fondamentali anche per inviare l’apposita comunicazione all’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. 

Comunicazione ENEA per Ecobonus: è obbligatoria?

Chi intende beneficiare dell’Ecobonus deve tenere presente che è fondamentale inviare la comunicazione all’ENEA

Tale comunicazione, infatti, è prevista sempre se si effettuano miglioramenti di efficienza e risparmio energetico sugli edifici. Questo, per consentire a ENEA di monitorare e controllare gli interventi effettuati e comunicare all’Agenzia lo stato di avanzamento dei lavori.

⚠️ Attenzione, perché la mancata comunicazione può determinare la perdita dell’Ecobonus. 

La comunicazione va effettuata esclusivamente per via telematica, utilizzando il portale apposito che è stato riaperto a partire da gennaio 2025. Ricorda che hai tempo 90 giorni dalla fine dei lavori per inviare la comunicazione all’ENEA. 

Per inviare la pratica dovrai effettuare alcuni passaggi

  1. Accedere alla piattaforma tramite SPID o email e password;
  2. Scegliere se accedere come Persona fisica o Persona giuridica;
  3. Fornire alcune informazioni relative al beneficiario (dati anagrafici) e all’immobile oggetto dell’intervento;
  4. Compilare la scheda descrittiva degli interventi. 

Una volta compilato il modello e inviata la comunicazione, ti verrà inviata una ricevuta di avvenuto invio. È importante conservarla in modo appropriato.

Come ottenere l’Ecobonus 

Già a partire dal 2024, c’è solo un modo per usufruire dell’Ecobonus, cioè beneficiare della detrazione IRPEF in dichiarazione dei redditi:

  • Modello 730 per i lavoratori dipendenti;
  • Modello Redditi persone fisiche per i lavoratori autonomi.

Facciamo riferimento alla dichiarazione dei redditi dell’anno successivo a quello in cui sono stati effettuati i lavori, con le spese che vengono restituite in 10 anni.

Federica Antignano

Federica Antignano

Web writer e copywriter con esperienza nella redazione di contenuti in ambito energia e finanza per importanti testate online, Federica affianca il team Switcho come collaboratrice esterna nella creazione di articoli per il blog aziendale. La sua dedizione va oltre il semplice lavoro, è un impegno sincero nel fornire informazioni utili e contenuti di valore ai lettori.
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