Con l’arrivo dei primi freddi è tempo di riaccendere i riscaldamenti: non sempre però siamo pienamente consapevoli di quando attivarli, di quali sono i vantaggi (o gli svantaggi) dei nostri impianti e di come risparmiare.
Per questo, noi di Switcho abbiamo scritto per te una guida completa al riscaldamento ❄️
Indice
- Quando si accende il riscaldamento in Italia?
- Riscaldamento centralizzato vs autonomo: qual è meglio?
- Tutti i tipi di riscaldamento: come scegliere la tua caldaia
- Come scegliere l’impianto in base alla distribuzione del calore?
- Come risparmiare se hai il riscaldamento autonomo
- Come risparmiare se hai l’impianto centralizzato
- Valvole termostatiche: cosa sono e come usarle al meglio
Quando si accende il riscaldamento in Italia?
Se ti stai chiedendo quando potrai accendere i tuoi termosifoni, sappi che la risposta è: dipende dalla zona climatica del comune in cui vivi. Dai un’occhiata veloce alle date d’accensione della tua zona, aggiornate al 2024:
❗ Le date di accensione possono subire variazioni in base alle ordinanze emesse dai singoli comuni: queste infatti possono essere anticipate o posticipate per adattarsi alle condizioni metereologiche del momento.
Ma perché i periodi di accensione sono diversi tra loro?
Con il D.P.R. 412/1993 l’Italia è stata suddivisa in 6 zone climatiche, che si differenziano per il periodo e le ore giornaliere di accensione del riscaldamento.
Ora vediamo l’elenco completo delle zone e i periodi di accensione:
Zona | Ore/giorno | Periodo |
---|---|---|
A | 6 ore | 1 dicembre – 15 marzo |
B | 8 ore | 1 dicembre – 31 marzo |
C | 10 ore | 15 novembre – 31 marzo |
D | 12 ore | 1 novembre – 15 aprile |
E | 14 ore | 15 ottobre – 15 aprile |
F | Nessuna limitazione | Nessuna limitazione |
LE DATE DI ACCENSIONE DEI RISCALDAMENTI RIGUARDANO TUTTI?
Le regole istituite dalla legge valgono sia per il riscaldamento centralizzato che per quello autonomo. Quest’ultimo deve infatti attenersi ai periodi e agli orari della propria zona, salvo alcune libertà come spegnere il riscaldamento mentre si è via o decidere gli orari di accensione e spegnimento del proprio impianto.
➡️ Lo sapevi che il riscaldamento domestico ha un elevato impatto sull’inquinamento? In Italia il riscaldamento degli edifici residenziali, commerciali e pubblici corrisponde al 17,7% delle emissioni di CO2. Inoltre, il solo riscaldamento residenziale pesa il 64% sulle emissioni di PM2,5 e il 53% su quelle di PM10* (entrambe le sostanze citate corrispondono alle cosiddette “polveri sottili”).
*Studio di Elemens per Legambiente e Kyoto Club con dati ISPRA, 2021.
Riscaldamento centralizzato vs autonomo: qual è meglio?
Avere consapevolezza del proprio impianto di riscaldamento permette di sfruttarlo al meglio: per questo è importante sapere quali sono i vantaggi e gli svantaggi di un impianto centralizzato o autonomo.
Se il riscaldamento centralizzato presenta una caldaia per più appartamenti o edifici, il riscaldamento autonomo prevede una caldaia per ciascuna abitazione.
Mentre la caldaia condominiale è più grande, quella autonoma è di dimensioni più contenute. Ad ogni modo, entrambi i tipi di caldaia hanno un termostato di regolazione dell’acqua, che serve appunto a determinarne la temperatura.
Inoltre, entrambe le tipologie di riscaldamento devono sottostare ai limiti di temperatura stabiliti dalla legge:
Nell’autunno 2024, il limite di temperatura da non superare è di 20°C + 2°C di tolleranza.
Vediamo invece quali sono le differenze tra impianto centralizzato e autonomo:
Riscaldamento centralizzato | Riscaldamento autonomo |
---|---|
Efficienza maggiore Consuma più gas ma è suddiviso tra più appartamenti | Efficienza minore Tutto il consumo è in capo a un solo appartamento |
Costi minori Il costo è ripartito tra i condomini, viene pagato tra le spese condominiali | Costi maggiori Il costo è in capo al proprietario, viene pagato direttamente al fornitore |
Manutenzione a carico del condominio Tutto è gestito dall’amministratore | Manutenzione a carico del proprietario Deve prevedere dei controlli periodici |
Responsabilità di pagamento dei condomini In caso di mancato pagamento di un condomino della bolletta del gas, saranno gli altri a dover pagare la quota scoperta. | Responsabilità di pagamento del singolo In caso di mancato pagamento della bolletta del gas, la responsabilità è solo dell’intestatario. |
Dispositivi obbligatori ▪️ Valvole termostatiche: regolano l’afflusso del riscaldamento dalla caldaia condominiale alle singole stanze. ▪️ Contacalorie sui termosifoni: quantificano il consumo di energia e permettono di suddividere tra i condomini i costi in base ai consumi | Dispositivi obbligatori ▪️ Termostato di zona: regola l’attività della caldaia in base alla temperatura dell’ambiente interno. |
➡️ Ecco come riconoscere bene la differenza tra valvole termostatiche, termostato di zona e contacalorie dei termosifoni:
💡 In realtà, nonostante l’obbligo di installazione delle sole valvole termostatiche, esistono degli impianti condominiali dotati anche di termostati di zona, in modo da regolare il riscaldamento dei vari appartamenti.
Domande frequenti sul riscaldamento centralizzato👇
È possibile staccarsi dal riscaldamento centralizzato?
Se hai il riscaldamento condominiale e ti chiedi se puoi creare il tuo impianto staccandoti da quello centralizzato, sappi che si può fare.
Secondo l’articolo 3 della legge 220/2012, il condomino può staccare il proprio appartamento dall’impianto centralizzato, purché non derivino squilibri di funzionamento o eventuali aumenti di spesa per gli altri.
Per procedere, il proprietario deve presentare all’amministratore e all’assemblea condominiale una perizia che attesti la mancanza di danni nell’operazione.
Il distacco, quindi, si può fare: ma conviene? Oltre alla spesa dell’operazione (che si aggira intorno ai 6.000€ totali), secondo la legge 220/2012 il condomino dovrà comunque continuare a pagare le spese di manutenzione straordinaria dell’impianto centralizzato.
A questo si aggiunge il maggiore dispendio di gas di un impianto autonomo, che implica bollette più salate e un impatto negativo sull’ambiente.
Si può cambiare la caldaia condominiale?
Nonostante non ci sia alcun obbligo, naturalmente la caldaia condominiale può essere sostituita come intervento di manutenzione straordinaria o lavoro volto alla riduzione dei consumi energetici.
Come tutti i lavori condominiali, anche la sostituzione della caldaia richiede l’approvazione dei lavori da parte dell’assemblea condominiale.
E i costi di sostituzione? Trattandosi di apparecchi che riscaldano interi edifici, il prezzo può andare dai 15.000€ fino anche a 70.000€ per i complessi più grandi e per i modelli più efficienti.
Tali spese vengono ripartite tra i condomini in base ai millesimi di proprietà, ovvero ai metri quadri posseduti.
Come per gli altri riscaldamenti a uso abitativo, anche i condomini possono richiedere coperture e incentivi in base alla caldaia scelta.
Tutti i tipi di riscaldamento: come scegliere la tua caldaia
Se hai il riscaldamento autonomo e hai una caldaia ormai obsoleta, sappi che oggi ci sono tantissimi sistemi di riscaldamento efficienti e poco inquinanti, così come sistemi più tradizionali ma economici. Vediamoli insieme.
Impianti di riscaldamento a emissione zero
Tra i vari tipi di riscaldamento che puoi scegliere per la tua casa, potresti optare per uno privo di combustibile. Questo permette non solo di azzerare le emissioni di CO2 e polveri sottili dannose per l’ambiente, ma anche di ridurre notevolmente la spesa della bolletta del gas 😉
Vediamole insieme:
Riscaldamento | Caratteristiche |
---|---|
Pompa di calore | ♻️ Alta efficienza e bassi consumi 💸 Investimento iniziale di 10-18.000€ 💰 Incentivi: Bonus Ristrutturazioni ed Ecobonus 65% (fino al 2025), Superbonus, Conto Termico ⚠️ Meno efficiente con temperature rigide |
Riscaldamento a infrarossi | ♻️ Bassi consumi 🔥 Distribuzione uniforme del calore 💸 200-400 €/pannello 💰 Incentivi: Bonus Ristrutturazioni ed Ecobonus 65% (fino al 2025) ⚠️ Non adatto a case molto grandi o con molti mobili |
Caldaia elettrica | 💸 Investimento iniziale tra i 700 e i 1.400€ ⚠️ Elevati consumi di energia elettrica |
POMPA DI CALORE
Ci sono diversi tipi di pompe di calore in base alla fonte rinnovabile di riferimento. Tuttavia, il sistema più indicato per il riscaldamento e la produzione di acqua sanitaria è la cosiddetta pompa di calore aria-acqua:
La pompa di calore aria-acqua, tramite un meccanismo a circuito, preleva l’energia presente nell’aria esterna per riscaldare l’acqua che circola nel sistema idraulico della casa.
In questo circuito si trova un fluido rifrigerante, che subendo alcuni processi fisici, riesce a portare calore dall’ambiente esterno più freddo a quello interno più caldo
👉 Pro e contro della pompa di calore
Vantaggi:
- ✅ Zero costi di riscaldamento nella bolletta del gas.
- ✅ Elevata efficienza energetica: la pompa di calore usa energia elettrica solo per il suo funzionamento e non per riscaldare l’acqua. I consumi stimati, infatti, sono di 0,5 kWh in un’ora di utilizzo.
Svantaggi:
- ❌ Installazione complessa e molto costosa: in media, si parlerebbe di un investimento iniziale compreso tra i 10.000 e i 18.000€.
- ❌ Meno efficiente con temperature molto rigide.
- ❌ Sconsigliata per i termosifoni: l’acqua riscaldata dalla pompa di calore ha una temperatura massima di 55-60°C, mentre i termosifoni solitamente necessitano di una acqua riscaldata a 60-70°C. Per questo, la pompa di calore non è la soluzione più confortevole per chi ha un impianto dotato di radiatori.
RISCALDAMENTO A INFRAROSSI
Un’altra alternativa ecologica alla caldaia è il riscaldamento a infrarossi.
Un impianto di riscaldamento a infrarossi si serve di pannelli radianti, alimentati elettricamente e installati nelle pareti, al soffitto o nel pavimento.
I pannelli quando si scaldano diffondono raggi infrarossi, che non riscaldano l’aria in sé, ma tutte le persone e gli oggetti presenti in stanza.
La tecnologia a infrarossi indicata per il riscaldamento domestico è quella a onda lunga, in grado di riscaldare anche a una distanza di 12 metri dalla fonte. Ovviamente, la velocità di riscaldamento dipenderà comunque dalla potenza scelta, che può andare da 300 a 800 kW.
👉 Pro e contro del riscaldamento a infrarossi
Vantaggi:
- ✅ Zero costi di riscaldamento nella bolletta del gas.
- ✅ Distribuzione uniforme del calore nella stanza.
- ✅ Consumi medio-bassi: nonostante dipendano da numerosi fattori, un pannello di potenza massima consuma circa 0,8 kWh in un’ora.
Svantaggi:
- ❌ Lavori di installazione invasivi e costosi, nonostante un pannello non abbia costi elevati (fascia di prezzo 200-400€).
- ❌ Poco efficace negli ambienti molto grandi o con molti mobili.
CALDAIA ELETTRICA
Puoi evitare al 100% di utilizzare gas anche con la caldaia elettrica.
La caldaia elettrica ha un dispositivo riscaldante immerso in un boiler contenente acqua. Il dispositivo, una volta attivato, trasforma l’energia elettrica in energia termica, che riscalda l’acqua.
I costi di una caldaia elettrica sono abbastanza variabili: abbiamo modelli economici che costano 700€ e apparecchi più avanzati che arrivano a costare anche 1.400€.
👉 Pro e contro della caldaia elettrica
Vantaggi:
- ✅ Zero costi di riscaldamento nella bolletta del gas.
- ✅ Installazione e manutenzione facili.
- ✅ Alto rendimento energetico: non c’è la dispersione di calore spesso causata dal gas.
Svantaggi:
- ❌ Elevati costi di energia elettrica: per esempio, caldaia dalla capacità tra i 100-150 litri (per 4 persone) ha consumi medi di circa 3,5 kWh in un’ora.
Impianti di riscaldamento con combustibile
Ora passiamo agli impianti di riscaldamento che prevedono l’uso di combustibile: nonostante non permettano di produrre al 100% energia pulita, ci sono alcune soluzioni notevoli in termini di efficienza e basso impatto ambientale.
Ecco le caldaie con combustibile che andremo a vedere:
Riscaldamento | Caratteristiche |
---|---|
Caldaia a condensazione | ♻️ Alta efficienza e bassi consumi 💸 Investimento iniziale tra i 1.000 e i 3.500€ 💰 Incentivi: Bonus Ristrutturazioni ed Ecobonus 65% (fino al 2025), Conto Termico ⚠️ Installazione complessa |
Caldaia ibrida | ♻️ Alta efficienza e bassi consumi 💸 Investimento iniziale tra i 15.000 e i 20.000€ 💰 Incentivi: Bonus Ristrutturazioni ed Ecobonus 65% (fino al 2025), Superbonus, Conto Termico ⚠️ Esecuzione dei lavori complessa |
Caldaia a biomassa | ♻️ Alta efficienza e zero consumi di gas 💸 Investimento tra 2.500 e 4.000€ 💰 Incentivi: Bonus Ristrutturazioni ed Ecobonus 65% (fino al 2025), Conto Termico ⚠️ Caldaia ingombrante |
Caldaia a gas metano o gpl | ♻️ Bassa efficienza 💸 Investimento tra 500 e 900€ 💰 Incentivi: Bonus Ristrutturazioni (fino al 2025) ⚠️ Emissioni inquinanti |
CALDAIA A CONDENSAZIONE
Una caldaia a condensazione funziona in parte come una tradizionale: il gas viene bruciato per generare calore.
La caldaia a condensazione, riesce, però, a recuperare il calore presente nei gas di scarico che in una caldaia tradizionale andrebbe perso.
👉 Pro e contro della caldaia a condensazione
Vantaggi:
- ✅ Alta efficienza energetica: consuma circa il 15% in meno di gas (in media 0,25-1,25 metri cubi di gas in un’ora).
- ✅ Minore impatto ambientale, grazie al recupero dei fumi di scarico.
Svantaggi:
- ❌ Installazione e manutenzione più complesse, a causa dell’installazione di più pezzi rispetto a una caldaia tradizionale.
- ❌ Elevati costi iniziali: un apparecchio infatti costa tra gli 800 e i 2.000€, a cui si dovrebbero aggiungere i costi di installazione, che vanno dai 300€ fino ai 1.500€.
CALDAIA IBRIDA
La caldaia ibrida è un sistema di riscaldamento che unisce 2 generatori di calore diversi: la caldaia a condensazione fornisce energia da combustibile, la pompa di calore da fonti rinnovabili.
Grazie a un meccanismo di controllo idraulico ed elettronico della temperatura, fa attivare il generatore più efficiente a seconda della temperatura esterna.
👉 Pro e contro della caldaia ibrida
Vantaggi:
- ✅ Consumi di gas ridotti mantenendo bassi i consumi elettrici della pompa di calore.
- ✅ Riscaldamento senza interruzioni o sbalzi di temperatura.
Svantaggi:
- ❌ Complessa esecuzione dei lavori, a causa della pompa di calore.
- ❌ Elevati costi iniziali, soprattutto per la pompa di calore.
CALDAIA A BIOMASSA
La caldaia a biomassa, anziché utilizzare il gas metano o gpl, fa bruciare combustibili organici: i più noti sono legna, cippato e pellet.
Qualsiasi sia il materiale che brucia, la caldaia è strutturata in modo tale da permettere una combustione lenta e progressiva.
👉 Pro e contro della caldaia a biomassa
Vantaggi:
- ✅ Emissioni meno dannose dei combustibili organici.
- ✅ Alta efficienza, grazie a un elevato potere calorifico dei combustibili (soprattutto del pellet).
- ✅ Costi bassi del materiale combustibile (soprattutto del pellet e del cippato).
Svantaggi:
- ❌ Caldaia ingombrante e da posizionare fuori dall’abitazione.
- ❌ Manutenzione ordinaria necessaria.
- ❌ Costi elevati dell’apparecchio, tra i 2.500 e i 4.000€.
CALDAIE A GAS METANO O GPL
Infine, diamo un’occhiata alle “classiche” caldaie: le caldaie a gas. Di queste possiamo osservare due principali sottocategorie:
Caldaia a metano | Caldaia a GPL |
---|---|
Usa il gas metano, il combustibile fornito dalla rete nazionale. | Utilizza il GPL, ovvero Gas Propano Liquido. |
✅ Costi bassi dell’apparecchio (da 500 fino a 800 €) ✅ Caldaie più compatte ✅ Gas distribuito dalla rete ❌ Emissioni inquinanti | ✅ Costi bassi dell’apparecchio (da 400 fino a 900€) ✅ Emissioni più pulite ❌ Caldaie più ingombranti ❌ Combustibile da stoccare in apposite cisterne |
Ricordiamo anche che, al contrario del sistema a condensazione, le caldaie a gas disperdono energia nell’ambiente, comportando così consumi elevati.
💡 Lo sapevi che sarà proibito produrre e commercializzare caldaie a gas a partire dal 2040? La decisione è presente nella direttiva europea Case Green, che punta al progressivo abbandono di questi sistemi di riscaldamento.
Alcuni cambiamenti saranno introdotti già a partire dal 2025: dal prossimo 1° gennaio ci sarà uno stop agli incentivi per la sostituzione di caldaie autonome a gas prive di camera di condensazione.
Come scegliere l’impianto in base alla distribuzione del calore?
Ora che sappiamo che esistono diversi tipi di generatori di calore, vediamo insieme in che modo questo può essere distribuito.
Riscaldamento tramite radiatori
L’utilizzo dei termosifoni è la modalità di distribuzione del calore più diffusa nelle abitazioni.
L’acqua, riscaldata dalla caldaia o dalla pompa di calore, raggiunge i termosifoni presenti delle varie stanze della casa. Questi, a loro volta, rilasciano calore.
Esistono 3 tipologie differenti di radiatori in base al materiale:
Tipo di termosifone | Pro e contro |
---|---|
Radiatori in ghisa | ✅ Rilasciano calore a lungo ✅ Indicati per stanze più frequentate ❌ Molto tempo per riscaldarsi ❌ Più robusti e ingombranti |
Radiatori in acciaio | ✅ Rilasciano calore velocemente ✅ Poca acqua per riscaldarli ❌ Poco tempo per raffreddarsi ❌ Più costosi di quelli in ghisa |
Radiatori in alluminio | ✅ Rilasciano calore velocemente ✅ Materiale più economico ❌ Poco tempo per raffreddarsi |
Riscaldamento tramite pannelli: a soffitto, a pavimento, a parete e a battiscopa
Un’alternativa può essere un impianto che diffonde il calore tramite pannelli.
Il calore è prodotto da pannelli fissati tra le mura della casa (soffitto, pavimento, a parete o battiscopa), coperti da cartongesso. Questi possono contenere delle serpentine contenenti acqua oppure riscaldare l’ambiente tramite raggi infrarossi.
Sono tre i fattori che differenziano i pannelli dai termosifoni:
- Uniformità del riscaldamento: se con i termosifoni le zone più lontane sono meno calde, i pannelli, coprendo larghe superfici, irraggiano uniformemente la stanza.
- Maggiore efficienza: se i termosifoni richiedono acqua riscaldata fino a 60-70°C, per i pannelli radianti è sufficiente una temperatura di 30-40°C. I consumi energetici quindi si riducono notevolmente.
- Zero ingombro e meno polvere: questo tipo di riscaldamento non occupa spazio e non smuove polvere.
Di contro, è evidente che i lavori di installazione sono più invasivi e dispendiosi.
💡 Se vuoi scegliere dei pannelli alimentati ad acqua, i generatori più indicati sono la caldaia a gas a condensazione, la pompa di calore o la caldaia ibrida.
I pannelli possono essere di varie tipologie in base a dove vengono posizionati:
Tipi di pannelli | Costi, pro e contro |
---|---|
Riscaldamento a soffitto | 💸 80-150 €/mq* ✅ Distribuzione del calore più uniforme rispetto agli altri tipi di pannelli ❌ Non installabile se il soffitto è troppo alto o troppo basso |
Riscaldamento a pavimento | 💸 40-80 €/mq* ✅ Installabile con qualsiasi pavimentazione ❌ Riscaldamento più lento ❌ Rischio di rigonfiamenti del pavimento |
Riscaldamento a parete | 💸 50-70 €/mq* ✅ Riscaldamento veloce ❌ Rischio di danni per buchi al muro ❌ Sconsigliato se si hanno tanti mobili contro le pareti |
Riscaldamento a battiscopa | 💸 120-160 €/mq* ✅ Riscaldamento veloce ✅ Poca acqua consumata ❌ Sconsigliato se si hanno tanti mobili contro le pareti ❌ Scarsa distribuzione del calore al centro della stanza |
La scelta tra queste tipologie dipende dalla tua casa:
- Se ha stanze abbastanza piccole, può andar bene il riscaldamento a parete o a battiscopa.
- Se ha invece locali molto grandi, forse un riscaldamento a parete potrebbe non essere sufficiente a raggiungere il centro. Per questo, converrebbe il riscaldamento a soffitto o a pavimento.
Come risparmiare sul riscaldamento?
Al di là dell’impianto di riscaldamento, ci sono comunque degli accorgimenti che possiamo mettere in atto per avere meno consumi e bollette più leggere. Vediamoli in base al tipo di impianto che potresti avere 👇
Impianto di riscaldamento autonomo: ecco cosa fare
Se hai un impianto di riscaldamento autonomo, ci sono diversi trucchi per risparmiare e avere una temperatura confortevole:
- Regola correttamente la temperatura dell’acqua: sotto i 60°C se hai dei radiatori, massimo 32°C se hai dei pannelli radianti.
- Regola correttamente la temperatura desiderata, impostandola sul termostato di zona a massimo 20°C.
- Opta per un cronotermostato, ovvero un termostato di zona che può regolare anche i periodi di accensione.
- Installa delle valvole termostatiche, in modo da regolare la temperatura di ogni stanza.
- Non spegnere totalmente la caldaia quando esci di casa, perché riaccendendola al tuo ritorno potresti consumare più energia. Consigliamo, invece, di abbassare la temperatura dei caloriferi.
- Controlla periodicamente la caldaia per intervenire in caso di malfunzionamenti o perdite: una caldaia che non funziona in modo ottimale fatica a riscaldare l’acqua e di conseguenza gli ambienti domestici.
➡️ Se stai installando ora il tuo termostato o cronotermostato, ti ricordiamo sempre di fare attenzione a dove posizionarlo: questo deve essere collocato in una zona non raggiunta da correnti d’aria o raggi solari, lontana almeno 2 metri da fonti di calore.
Come risparmiare se hai un impianto centralizzato
Se la tua casa è riscaldata da un impianto condominiale, certamente hai delle limitazioni nel regolare la temperatura o i tempi di accensione. Ma puoi comunque seguire questi consigli (utili anche per chi ha un impianto autonomo):
- Approfitta della luce del sole durante le ore diurne: sposta le tende e permetti al calore di entrare in casa.
- Al contrario, abbassa le tapparelle o chiudi gli infissi quando fa buio, per ridurre la dispersione di calore.
- Durante la stagione invernale cerca di far areare la casa nelle ore più calde, magari 2-3 volte al giorno per pochi minuti, per evitare che entri aria gelida.
- Evita di posizionare mobili o oggetti ingombranti accanto ai radiatori, in modo da non ostacolare il riscaldamento.
- Allo stesso modo, evita di far asciugare i panni sui termosifoni: così si formerebbe anche una maggiore umidità.
- Utilizza pannelli termoriflettenti: queste sono sottili lastre di alluminio che, posizionate tra il radiatore e il muro, permettono di non disperdere il calore e di potenziare l’effetto calorifero del termosifone.
- Spurga i caloriferi almeno una volta all’anno per evitare bolle d’aria e quindi inefficienze.
- Migliora l’isolamento dell’abitazione: finestre e porte ben sigillate, così come l’uso di tappeti e tende termiche, aiutano a trattenere il calore.
Infine, il consiglio più importante è di sfruttare al massimo le tue valvole termostatiche: approfondiamo meglio il tema nel prossimo paragrafo ⬇️
Valvole termostatiche: cosa sono e come usarle al meglio
Come abbiamo già accennato, l’installazione delle valvole termostatiche è obbligatoria per chi ha il riscaldamento centralizzato ed è vivamente consigliata per quello autonomo.
Le valvole termostatiche sono delle testine attaccate a ciascun termosifone, utili a regolare l’afflusso di acqua calda. Se utilizzate correttamente, possono ridurre circa il 5% dei consumi, con conseguente risparmio in bolletta.
Sono tre le principali tipologie di valvole termostatiche:
Tipo di valvola | Caratteristiche |
---|---|
Termovalvole tradizionali | ➡️ Funzionamento manuale 💸 Fascia di prezzo 10-20€ |
Termovalvole elettroniche | ➡️ Funzionamento elettronico ✅ Temperature programmabili ✅ Funzione antigelo per quando si è fuori casa per giorni 💸 Fascia di prezzo sui 50€ |
Termovalvole wifi | ➡️ Collegamento wireless ✅ Controllo tramite app ✅ Temperature programmabili ✅ Funzione antigelo per quando si è fuori casa per giorni 💸 Fascia di prezzo sui 100-150€ |
➡️ Se hai le valvole termostatiche manuali, sappi che non puoi impostare direttamente la temperatura, ma devi girare la testina selezionando un determinato livello tra 1 e 5. Vediamo a quale temperatura desiderata corrispondono:
▪️ Livello 1 = 12°C
▪️ Livello 2= 16°C
▪️ Livello 3 = 20°C
▪️ Livello 4 = 24°C
▪️ Livello 5 = 28°C
Indipendentemente dal modello a disposizione, ecco come sfruttare al meglio le termovalvole:
- Imposta temperature differenziate, in modo da non sprecare calore inutile. L’ideale è selezionare 20°C per il soggiorno, bagno e cucina, mentre per il corridoio e le stanze più piccole sono sufficienti 18°C.
- Tieni i radiatori sempre accesi: anche quando sei fuori, è sconsigliato spegnere completamente i termosifoni. Una valvola impostata a 15°C (o sui valori 1 o 2) permette di mantenere la temperatura costante, in modo da non avere un dispendio energetico maggiore al rientro. Per i modelli avanzati basterà selezionare la funzione antigelo.
- Mantieni la temperatura costante: anche quando fuori fa molto freddo, è importante non aprire le valvole. Così facendo, infatti, finiresti per aumentare eccessivamente la temperatura interna.
- Mantieni le valvole aperte anche d’estate: le testine completamente chiuse potrebbero provocare danni al termosifone per via della pressione esercitata. Al contrario, l’ideale è impostare le valvole alla loro massima apertura. Se il riscaldamento è spento, naturalmente non ci saranno consumi.
- Programma la regolazione delle termovalvole: con una testina elettronica o wifi puoi selezionare la temperatura desiderata e per quanto tempo tenerla impostata.
➡️ Infine, un accorgimento essenziale per risparmiare sulla bolletta del gas è controllare sempre di avere la tariffa migliore per te. Per questo ci siamo noi di Switcho: carica la tua fattura e noi ti diremo se la tua offerta gas è conveniente o se ce ne sono altre più adatte ai tuoi consumi. E se decidi di cambiare, ci occupiamo anche della burocrazia, gratuitamente 😉
Fonti
Indicazioni essenziali per una corretta impostazione degli impianti di riscaldamento a gas | ItaliainclasseA
https://ediltecnico.it/wp-content/uploads/2022/10/Vademecum-corretta-impostazione-riscaldamento-a-gas.pdf
Riscaldamento edifici in Italia, studio Elemens: il peso del settore su inquinamento e consumi | Legambiente
https://www.legambiente.it/comunicati-stampa/riscaldamento-edifici-in-italia-studio-elemens-il-peso-del-settore-su-inquinamento-e-consumi/
Legge 220/2012 – Riforma del condominio | Camera dei Deputati
https://leg16.camera.it/561?appro=503
Quanto consumano i pannelli a infrarossi | Caldo Facile
https://www.caldofacile.it/blog/quanto-consumano-i-pannelli-a-infrarossi/
Riscaldamento a soffitto, a pavimento o a parete? Scelta 2024 | Studio Madera
https://www.studiomadera.it/news/492-confronti-radiante
Valvole termostatiche, consigli pratici per l’uso | Il Giornale Termoidraulico
https://www.ilgiornaledeltermoidraulico.it/valvole-termostatiche-consigli-pratici/