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Rimborso bollette dopo le multe del Garante a Enel e altri fornitori: come si fa?

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Aggiornato il 6 Marzo 2024

Dopo la multa dell’Antitrust che a novembre 2023 ha colpito 6 aziende venditrici di energia , a marzo 2024 arriva una nuova maxi sanzione per Enel da parte del Garante Privacy. Ad aprile 2024, poi, emerge che Enel è indagata dall’Antitrust per aumenti di tariffa senza previa comunicazione.

Cosa è successo? E soprattutto, come chiedere il rimborso delle eventuali bollette illegittime inviate da questi fornitori? In questo articolo scoprirai tutto ciò che serve per far valere i tuoi diritti.

Partiamo con un consiglio pratico. Se vuoi risparmiare sulle tue bollette puoi usare Switcho: analizziamo la tua tariffa attuale e ti proponiamo alternative migliori (solo se davvero ne esistono), il tutto gratuitamente e senza call center 😎

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Indice

Aprile 2024: Antitrust apre istruttoria contro Enel

La notizia più recente in merito a possibili illeciti da parte di Enel Energia è di fine aprile 2024. L’Antitrust, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), ha aperto un’istruttoria contro l’operatore in seguito a circa 600 segnalazioni di utenti che hanno visto le proprie bollette quadruplicare o quintuplicare.

Secondo i clienti, non è stata inviata alcuna comunicazione volta ad informare sull’aumento della tariffa. In altri casi, invece, gli utenti hanno ritrovato queste email nello spam solo tempo dopo: il sospetto degli utenti, quindi, è che tali comunicazioni non rispettassero le linee guida per evitare di finire nello spam.

Come riportato da RAI News, Enel Energia “ritiene di aver sempre agito nel pieno rispetto della normativa primaria e di settore, nonché della disciplina contrattuale” e “confida di poter dimostrare la piena correttezza del proprio operato nel prosieguo del procedimento”. D’altro canto le associazioni di consumatori dichiarano che, se sarà accertato un illecito, i clienti avranno diritto al rimborso delle bollette da parte di Enel.

Marzo 2024: il Garante Privacy multa Enel

Multa di oltre 79 milioni di euro ad Enel Energia “per le gravi carenze nei trattamenti dei dati personali di numerosi utenti del settore dell’energia elettrica e del gas, realizzati ai fini di telemarketing”: questa la pena stabilita dal Garante della Privacy per il colosso del settore energetico italiano.

Come spiega l’Autorità, dalle indagini emerge che “Enel Energia aveva acquisito ben 978 contratti da quattro società che praticavano attività illecite, nonostante queste non appartenessero alla rete di vendita della compagnia energetica”. Risulta poi che tali società avessero ottenuto accesso alla banca dati di Enel (non accuratamente tutelate dalle necessarie misure di sicurezza), che utilizzavano per effettuare chiamate di telemarketing aggressivo con fine di portare alla sottoscrizione di contratti truffa.

➡️ Un fenomeno purtroppo diffuso, dal momento che negli ultimi anni sono sempre più le segnalazioni di contratti luce e gas attivati senza consenso, complice anche la confusione generata dalla fine del mercato tutelato. Come vediamo a breve, in questi casi è possibile inviare un reclamo ad Enel o altri fornitori coinvolti.

In merito alla multa del Garante Privacy, Enel Energia “conferma di aver sempre agito nella massima correttezza e di aver sempre adottato tutte le misure idonee per garantire la sicurezza dei propri sistemi”.

Novembre 2023: l’Antitrust multa sei fornitori luce e gas

Solo di pochi mesi fa è la notizia che Enel, Eni Plenitude, Acea, Iberdrola, Dolomiti Energia ed Edison sono stati sanzionati dall’AGCM (Antitrust) a causa della violazione dell’articolo 3 del Decreto Aiuti bis. 

Secondo l’Autorità, questi operatori hanno inviato ai loro clienti delle modifiche unilaterali del contratto durante un periodo di tempo in cui tale pratica non era legittima (dal 10 agosto 2022 al 30 giugno 2023).

Per mezzo di queste comunicazioni di modifica unilaterale i fornitori hanno aumentato i prezzi di luce e/o gas in un contesto di mercato molto complesso per i clienti, che si trovavano a far fronte a rincari in bolletta notevoli. Una pratica, secondo la legge e l’Antitrust, scorretta e aggressiva.

Hai diritto al rimborso delle bollette? Fai un reclamo

I clienti che sono stati colpiti dalle pratiche scorrette dei fornitori possono contestare le bollette e i contratti illegittimi. Come fare? 

Il primo passaggio consiste nell’invio di un reclamo formale al proprio fornitore, così da chiedere un rimborso ad Enel, Eni Plenitude e tutti gli altri fornitori coinvolti.

➡️ Qui trovi un fac simile di lettera di reclamo che puoi copiare e compilare, ma ogni fornitore dovrebbe mettere a disposizione sul sito un modulo apposito.

L’inoltro del reclamo deve avvenire tramite i canali indicati dal fornitore (li trovi in bolletta), ma in generale si parla di:

  • Raccomandata A/R;
  • PEC (posta elettronica certificata);
  • Fax;
  • Direttamente sul sito se il fornitore offre questa possibilità.

Se non ricevi risposta entro 30 giorni solari dalla ricezione del reclamo, allora hai diritto a un indennizzo automatico che dovrà essere conteggiato nella prima bolletta utile. Le cifre, nel dettaglio, sono queste:

RISPOSTA PERVENUTAINDENNIZZO
Entro 80 giorni25€
Entro 120 giorni50€
Oltre 120 giorni75€

Ti lasciamo come risorsa utile tutte le guide specifiche per fare reclamo ai principali fornitori:

Servizio di conciliazione ARERA per rimborso luce e gas

Qualora il fornitore non dovesse darti risposta o risolvere la questione entro 40 giorni, il consiglio è di rivolgersi al servizio conciliazione gestito da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). 

Tramite questo supporto è possibile ottenere una mediazione con l’azienda, gratuitamente, facendo tutto online e senza dover avviare procedure legali. 

sportello consumatore rimborso bollette

Segui queste istruzioni per aprire una richiesta di conciliazione: 

  1. Accedi al sito portalesportello.it;
  2. Esegui il login con SPID o CIE;
  3. Compila il modulo online;
  4. Allega tutti i documenti richiesti;
  5. Entro 7 giorni, se dovessero mancare informazioni o documenti, riceverai la richiesta di completamento pratica;
  6. La mediazione si svolgerà tra i 10 e i 30 giorni successivi alla presentazione della domanda completa;
  7. Il termine massimo per il completamento della procedura è di 90 giorni solari (ma la durata media delle pratiche è di circa un mese e mezzo).

💡 Puoi anche chiamare il numero verde dello Sportello per domande o per verificare lo stato della pratica: 800 166 654.

Bolletta rimborsabile? Ecco con che tempi

Se il reclamo o la pratica di conciliazione danno esito positivo, il fornitore è tenuto a procedere al rimborso della somma richiesta illegittimamente entro 90 giorni solari. Generalmente l’importo viene accreditato nella prima bolletta utile, mentre se il rimborso eccede la bolletta occorre procedere con un versamento tramite assegno, bonifico, ecc.

Infine, sappi che anche in questo caso a fronte di ritardi ti spetta un indennizzo automatico in bolletta:

ACCREDITO RICEVUTOINDENNIZZO
Entro 180 giorni20€
Entro 270 giorni40€
Oltre 270 giorni60€

Modifiche unilaterali del contratto e Decreto Aiuti bis

Ora sai come chiedere il rimborso delle bollette luce e gas illegittime in seguito alle multe dell’Antitrust. Ma come si è arrivati a questo punto? E cosa sono le cosiddette “modifiche unilaterali del contratto”?

Si tratta di messaggi con i quali i fornitori comunicano al cliente un cambio di prezzo, generalmente al rialzo. Si chiama “unilaterale” perché non richiede dialogo tra le parti. Infatti il fornitore prende la decisione e tu puoi solo:

  • Accettare le nuove condizioni in modo tacito, quindi senza fare nulla;
  • Cambiare fornitore stipulando un nuovo contratto, se le condizioni proposte non ti stanno bene.

Queste comunicazioni arrivano generalmente 2-3 mesi prima della scadenza del contratto luce e gas, e potrebbero quindi avere la dicitura “proposta di rinnovo”. In altri casi, invece, vengono inviate nel pieno del contratto cambiando così l’accordo inizialmente sottoscritto.

💡 Per contenere gli aumenti di prezzo nei mesi più acuti della crisi energetica, il Governo ha varato il Decreto Aiuti bis, nel cui articolo 3 si stabiliva l’illegittimità delle modifiche unilaterali di contratto dal 10 agosto 2022 al 30 giugno 2023.

I fornitori che non hanno rispettato tale disposizione sono stati multati.

Le sanzioni dell’AGCM e del Garante Privacy ai fornitori

Quella contro Enel Energia di marzo 2024 è la multa più elevata mai emessa dal Garante Privacy: ben 79 milioni di euro.

Per quanto riguarda i fatti di novembre 2023, le multe sono state commisurate alla gravità della violazione secondo l’Autorità garante (AGCM). In particolare: 

  • Enel ed Eni Plenitude: sanzioni da 10 milioni e 5 milioni di euro per aver modificato le condizioni contrattuali anche a distanza di anni dalla prima scadenza del contratto, in virtù di clausole contrattuali che permettevano loro tali modifiche.
  • Acea e Dolomiti Energia: sanzioni di 560mila e 50mila euro per aver accorciato i termini di entrata in vigore delle modifiche unilaterali da 90 a 10 giorni, così da aggirare la data di inizio del Decreto Aiuti bis.
  • Iberdrola: sanzione di 25mila euro per aver minacciato la risoluzione del contratto in caso di mancata accettazione delle nuove condizioni peggiorative.
  • Edison: sanzione di 5mila euro, ridotta al minimo dal momento che la società ha già provveduto a risarcire i propri clienti.

La reazione delle associazioni di consumatori

I portavoce delle associazioni di consumatori protagoniste della vicenda hanno espresso la loro soddisfazione in merito all’entità delle multe che, nel caso di Enel Energia, hanno raggiunto il massimo consentito per questo tipo di illeciti. 

Restano però dei punti aperti, come fa notare il Codacons:

“Non basta: chiediamo un incontro alle società sanzionate, finalizzato a studiare le misure per indennizzare in modo automatico i clienti danneggiati da comportamenti e pratiche scorrette”. 

Mentre altre associazioni, come Assoutenti, colgono l’occasione per puntare ora il faro sulla prevenzione di comportamenti scorretti da parte di operatori e call center.

Fonti

Team Switcho

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Aggiornato il 6 Marzo 2024
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