A inizio luglio, ARERA ha pubblicato la Relazione annuale sullo stato dei servizi e sull’attività svolta nel 2023. Cosa riporta il Report ARERA, in breve:
- Le bollette della luce degli italiani sono tra le più alte in Europa: il nostro Paese è secondo solo alla Germania e seguito, invece, da Francia e Spagna;
- Salgono le rinnovabili in Italia: in aumento la produzione idroelettrica, fotovoltaica ed eolica;
- Sono sempre più gli utenti che stanno passando al mercato libero dell’energia, con un tasso di switching che raggiunge quasi il 20%.
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Indice
- Report ARERA 2024: le bollette luce in Italia tra le più care d’Europa
- Il punto sui bonus sociali: 4,6 milioni di bonus elettrici riconosciuti
- Cresce il mercato libero dell’energia: 21,4 milioni gli utenti che hanno effettuato il passaggio
- Report ARERA 2024: il punto sulle rinnovabili
Report ARERA 2024: le bollette luce in Italia tra le più care d’Europa
Con la Relazione annuale dell’Autorità di Regolazione per Reti, Energia e Ambiente arrivano dati interessanti sulle nostre bollette, relativi allo scorso anno.
Le tensioni internazionali sui mercati all’ingrosso si sono fatte sentire anche nella prima parte del 2023, anche se, per fortuna, non raggiungendo i picchi del 2022.
Guardando al nostro Paese, nel 2023 le bollette dell’energia elettrica per i consumatori domestici in Italia sono aumentate del 6%, con un prezzo medio finale di 38,64 centesimi di euro per kWh.
Un buon dato, se si considera che l’anno prima si era registrato un aumento del +40%.
Confrontando i dati italiani con quelli di altri Paesi europei simili per dimensione, si evince che nel 2023 il nostro Paese è al secondo posto per i prezzi più elevati in bolletta. L’Italia è preceduta dalla Germania e seguita da Francia e Spagna.
L’incremento del prezzo dell’energia in Italia è stato principalmente causato dall’aumento delle tasse e degli oneri, che sono cresciuti del 54,4% rispetto al 2022, soprattutto perché sono stati reintrodotti alcuni oneri generali in bolletta, ma i prezzi netti, che includono solo il costo dell’energia e della rete, hanno subito una leggera diminuzione del -2%. Di seguito, puoi vedere il grafico relativo ai componenti dei prezzi dell’energia elettrica nei principali paesi europei:
Il punto sui bonus sociali: 4,6 milioni di bonus elettrici riconosciuti
Il Report ARERA riporta alcuni dati relativi ai bonus sociali, o anche bonus bollette, un’importante misura che, nel 2023, ha visto ampliarsi la platea di beneficiari.
Ciò è dovuto anche all’aumento delle soglie ISEE per accedere agli sconti in bolletta. Durante lo scorso anno, infatti, la soglia ISEE è stata elevata, passando da 9.530 euro a 15.000 euro.
In particolare, nel 2023, sono stati 4,6 milioni i bonus elettrici riconosciuti per un importo stimato di 1.427 milioni di euro.
I bonus elettrici per disagio fisico attivi al 31 dicembre 2023 sono stati 64.828, registrando un +24% rispetto al 2022.
💡 I bonus sociali sono destinati alle famiglie in difficoltà economiche. Ricorda che la soglia ISEE è tornata al valore originario nel 2024.
I bonus sociali sono anche stati uno dei temi più ricorrenti delle chiamate allo Sportello del Consumatore, con il 67% dei contatti.
Cresce il mercato libero dell’energia: 21,4 milioni gli utenti che hanno effettuato il passaggio
Luglio 2024 ha sancito la fine del mercato tutelato della luce. È stata probabilmente anche l’imminente scadenza della maggior tutela a portare molti clienti domestici a effettuare il passaggio al mercato libero dell’energia già nel corso del 2023.
Come rivelano i dati dell’authority, alla fine del 2023:
- Sono 21,4 milioni gli utenti nel mercato libero (contro gli 8,9 milioni in maggior tutela);
- 14,7 milioni sono i clienti non vulnerabili nel mercato libero;
- Al 1° luglio 2024 i clienti vulnerabili che hanno scelto il mercato libero sono 8,4 milioni.
La riduzione dei prezzi dell’energia, nonostante rimangano ancora alti rispetto a quelli precedenti alla crisi, insieme alla prossima eliminazione delle tariffe regolamentate per i clienti domestici non vulnerabili, ha probabilmente spinto molte famiglie a cambiare fornitore. Questo fenomeno, noto come switching, è aumentato dell’1%, sia in termini di numero di contratti attivi che di quantità di energia consumata:
Il numero di famiglie che ha acquistato elettricità nel mercato libero nel 2023 ha superato il 65% in tutte le regioni, come dimostra anche questo grafico:
Ma quali sono le offerte più scelte dai clienti? ARERA rivela le percentuali dei clienti domestici che hanno sottoscritto un’offerta nel mercato libero:
- Il 66,8% dei clienti domestici ha optato per tariffe a prezzo fisso;
- Il 32,2%, invece, ha scelto tariffe a prezzo variabile.
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Report ARERA 2024: il punto sulle rinnovabili
Nel 2023, i costi per incentivare le fonti rinnovabili in Italia sono ammontati a circa 7 miliardi di euro, un aumento rispetto ai 6,4 miliardi di euro del 2022, sebbene inferiori rispetto ai 10,5 miliardi di euro del 2021.
Questo incremento è dovuto al fatto che, a differenza dell’anno precedente, i prezzi elevati dell’energia elettrica nel 2022 avevano annullato il costo di alcuni strumenti di incentivazione grazie ai meccanismi di funzionamento degli incentivi stessi. Di conseguenza, con prezzi di mercato più bassi nel 2023, tali costi sono tornati a essere rilevanti.
Per quanto riguarda le fonti rinnovabili si è registrato un aumento:
- Del +42,4% della produzione idroelettrica;
- Del +9,2% di quella fotovoltaica;
- Del +13,7% di quella eolica.
⚠️ La produzione di energia da fonti geotermiche e bioenergie è, invece, diminuita in Italia, rispettivamente del -2,5% e del -9,1%.
Enel si è confermata come il principale operatore nella produzione di energia da fonti rinnovabili, coprendo il 22,4% della generazione complessiva. Anche se in calo, mantiene una quota significativa nell’idroelettrico (37,8%) e il totale della produzione geotermica.
Tra i principali gruppi che contribuiscono alla produzione di energia rinnovabile, Erg ha una quota rilevante nell’eolico (10,6%), nonostante un calo rispetto all’anno precedente, mentre Edison ha mantenuto stabile la sua quota nel settore (9,4%). A2A, poi, ha visto un aumento nella produzione da bioenergie, raggiungendo il 14,7%.
Fonti
https://www.arera.it/fileadmin/allegati/relaz_ann/24/RA24_vol1.pdf