Qual è la differenza tra potenza impegnata e potenza disponibile? Rispondere a questa domanda è essenziale per capire se è arrivato il momento di modificare la potenza del tuo contatore. Cosa sapere, in breve:
POTENZA IMPEGNATA | POTENZA DISPONIBILE |
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È il limite massimo di potenza che il contatore può erogare senza interrompere il servizio, così come stabilito nel contratto di fornitura in base alle esigenze del cliente. | È il limite massimo di potenza che un contatore può effettivamente fornire prima di interrompere automaticamente l’erogazione per sovraccarico, ed è pari alla potenza impegnata più il 10%. |
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Indice
- Cos’è la potenza contrattualmente impegnata
- Cos’è la potenza disponibile del contatore
- Come sapere qual è la propria potenza impegnata e disponibile
- Come modificare la potenza impegnata: tempi e costi
- Quando conviene cambiare la potenza del contatore
- Come richiedere l’aumento di potenza ai diversi fornitori
Cos’è la potenza contrattualmente impegnata
La potenza impegnata rappresenta la potenza massima disponibile per la fornitura ed è stabilita nel contratto.
Per dirlo in parole più semplici, parliamo del limite massimo di potenza che il contatore può erogare senza interrompere il servizio. Proprio per questo motivo, la potenza impegnata viene scelta in base alle esigenze del cliente, come il numero e il tipo di elettrodomestici utilizzati.
La potenza impegnata viene espressa in kW ed è possibile scegliere tra diversi livelli di potenza.
Per le utenze domestiche, in Italia, in genere parliamo di una potenza di 3 kW, ma a seconda delle proprie esigenze si può scegliere tra più livelli con un aumento di 0,5 kW alla volta.
💡 Per esempio, puoi partire da una potenza impegnata di 3 kW, ma scegliere di aumentare a 3,5 kW, a 4 kW, a 4,5 kW ecc.
Per quanto riguarda le potenze impegnate di più di 6 kW, si possono scegliere diversi livelli di potenza di 1 kW alla volta, fino a 10 kW.
Cos’è la potenza disponibile del contatore
Ti sarà capitato, almeno una volta, di aver sperimentato un’interruzione della luce dovuta all’utilizzo contemporaneo di più elettrodomestici.
Questo può succedere perché il consumo totale in quel momento ha superato la potenza disponibile, che rappresenta il massimo che il contatore può erogare.
La potenza disponibile, nelle utenze domestiche, è pari al 10% in più della potenza impegnata.
Se superi la potenza disponibile, il contatore interrompe automaticamente l’erogazione per evitare sovraccarichi. Il problema, dunque, è che la potenza impegnata potrebbe essere troppo bassa rispetto alle tue necessità.
Se il problema si verifica spesso, dovresti considerare un aumento della potenza impegnata per evitare interruzioni.
👉 Qual è, dunque, la differenza tra potenza impegnata e potenza disponibile? La potenza impegnata è il limite massimo di energia che hai contrattato con il fornitore per l’uso di elettrodomestici. La potenza disponibile, invece, è la quantità di energia che il contatore può effettivamente erogare, superiore del 10% rispetto alla potenza impegnata.
Come sapere qual è la propria potenza impegnata e disponibile
Ma come puoi sapere qual è la potenza attuale del tuo contatore?
Per rispondere a questa domanda, dovrai consultare la tua bolletta della luce. Questa informazione è, infatti, presente generalmente nella prima pagina, in una sezione specifica.
Per esempio, sulle bollette Enel puoi trovare le informazioni relative sia alla potenza impegnata sia alla potenza disponibile sotto la voce Dati fornitura:
Per altri fornitori, invece, questi dati possono essere riportati sotto la sezione Tipologia di contratto.
Come modificare la potenza impegnata: tempi e costi
Generalmente puoi scegliere la potenza contrattuale che preferisci quando fai la prima attivazione del contatore. Ma se il contatore era già attivo e tu hai fatto solo una voltura? O se le tue esigenze di potenza cambiano nel corso del tempo?
Ci sono casi in cui può essere necessario:
- Aumentare la potenza del contatore, per esempio quando va via la luce di frequente per l’utilizzo contemporaneo di più elettrodomestici o perché se ne comprano di nuovi o più potenti;
- Diminuire la potenza, per abbassare i costi se il tuo consumo reale è inferiore alla soglia.
Per farlo, dovrai contattare il tuo fornitore. Sarà lui a fare da tramite tra e il distributore di energia per richiedere la modifica della potenza. Questa potrà avvenire:
- Se non sono necessari interventi complessi, entro 2-5 giorni lavorativi;
- Se, invece, sono necessari interventi specifici, i tempi possono allungarsi con lavori che verranno svolti nel giro di 10-50 giorni lavorativi o come indicato nel preventivo.
Tieni presente che la modifica della potenza del contatore implica dei costi, con differenze che variano in base al mercato di riferimento.
Per i clienti del mercato libero, il costo per cambiare la potenza dipende dal contratto che questi hanno con il fornitore. I costi prevedono:
- Un contributo per la potenza aggiuntiva pari a 77,49 euro per ogni kW di potenza aggiuntiva richiesta per le utenze in bassa tensione;
- Un contributo di 61,26 euro per ogni kW, se il nuovo livello di potenza non supera i 6 kW.
I clienti vulnerabili in maggior tutela o Tutele Graduali, oltre ai contributi destinati al distributore appena indicati, devono pagare anche un contributo di 23 euro al proprio fornitore.
Quando conviene cambiare la potenza del contatore
Se il contatore scatta di frequente quando sono in funzione più elettrodomestici nello stesso momento, sarebbe il caso di valutare un aumento della potenza. Farlo, infatti, potrebbe impedire le interruzioni di corrente e consentire di utilizzare più dispositivi senza problemi.
Al contrario, se il tuo consumo di energia è molto inferiore a quanto stabilito nel contratto, per evitare di pagare inutilmente per una potenza che non sfrutti, potrebbe essere utile fare richiesta per una diminuzione della potenza. Questo, infatti, ti permetterebbe anche di risparmiare sulla bolletta: alcune voci di costo, la cosiddetta “quota potenza” dipendono infatti dalla potenza del contatore.
Come richiedere l’aumento di potenza ai diversi fornitori
La procedura per richiedere un aumento della potenza del contatore può variare in base al proprio fornitore. È a lui, infatti, che dovrai rivolgerti in questi casi (ricorda sempre che fornitore e distributore non sono la stessa cosa).
Qui di seguito ti segnaliamo come inviare una richiesta ad alcuni dei più noti fornitori di energia:
FORNITORE | MODALITÀ DI RICHIESTA |
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Enel Energia | ▪️ Area clienti sul sito ▪️ Numero verde 800.900.800 |
Edison | ▪️ Area clienti My Edison ▪️ Numero verde 800.14.14.14 |
Hera Comm | ▪️ Area clienti My Hera ▪️ Numero verde 800.999.500 |
Eni Plenitude | ▪️ Area clienti Eni Plenitude ▪️ Numero verde 800.900.700 |
Iren | ▪️ Numero verde 800.96.96.96 |
A2A | ▪️ Area clienti sul sito ▪️ App My A2A |
A prescindere da chi sia il tuo fornitore, al momento della richiesta potrebbero essere utili alcuni dati tra cui:
- I tuoi dati personali (nome, cognome, codice fiscale);
- Il tuo codice cliente;
- Il codice POD (che trovi in bolletta).
Al momento della richiesta, dunque, ricorda sempre di avere la bolletta a portata di mano per reperire queste informazioni.
Fonti
https://www.arera.it/atlante-per-il-consumatore/elettricita/il-contratto/potenza-impegnata/cosa-e-la-potenza-impegnata