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Presentato a Bruxelles il piano Pniec italiano 2024: ecco la proposta

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Aggiornato il 10 Luglio 2024

L’Italia ha presentato il Pniec 2024, l’aggiornamento del Piano per l’energia e il clima, alla Commissione Europea. I punti salienti riguardano: 

  • Le novità in tema di energie rinnovabili. L’Italia mira a raggiungere, entro il 2030, una quota del 39,4% del consumo finale lordo di energia proveniente da fonti rinnovabili;
  • Per la prima volta, nel Pniec l’Italia fa riferimento a una possibile integrazione del nucleare con le fonti rinnovabili, la cui produzione potrebbe coprire circa l’11% della richiesta di energia elettrica nel 2050;
  • Riduzione delle emissioni connesse agli edifici con un maggiore impiego delle pompe di calore come sistema principale di riscaldamento. 
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Indice

Cos’è il Pniec 2024 

Il 1° luglio, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) hanno presentato il testo definitivo del Pniec 2024 alla Commissione Europea. 

Parliamo del documento con cui ogni Paese membro dell’Unione Europea definisce politiche e misure per raggiungere gli obiettivi energetici e climatici entro il 2030, contribuendo così agli impegni europei di riduzione delle emissioni stabiliti dall’Accordo di Parigi, che prevede il conseguimento della neutralità climatica entro il 2050.

Il Pniec presentato a luglio 2024 rappresenta un aggiornamento del Piano Integrato Energia e Clima italiano, in cui il nostro Paese presenta gli obiettivi di decarbonizzazione, efficienza energetica, dimensione del mercato interno e della ricerca, innovazione e competitività. 

I settori chiave nel Piano energia e clima 2024

Secondo il Ministro Pichetto (MASE), l’aggiornamento abbraccia un approccio realistico e tecnologicamente neutro e tiene in considerazione fattori chiave, tra cui: 

  • Fonti rinnovabili elettriche;
  • Produzione di combustibili rinnovabili (biometano e idrogeno);
  • Diffusione di auto elettriche;
  • Uso di biocarburanti;
  • Cattura e stoccaggio di CO2;
  • Ristrutturazioni edilizie. 

Pniec 2024: la spinta sulle fonti energetiche rinnovabili 

Quello sulle fonti rinnovabili è il capitolo del piano che ha ottenuto i migliori risultati. L’Italia mira a perseguire un obiettivo di copertura, nel 2030, del 39,4% del consumo finale lordo di energia da fonti rinnovabili, prevedendo di raggiungere una potenza da fonti rinnovabili di 131 GW. Di questi: 

  • 79,2% dal solare;
  • 28,1% dall’eolico;
  • 19,4% dell’idrico;
  • 3,2% dalle bioenergie;
  • 1 Gigawatt da fonte geotermica. 

Il contributo delle fonti rinnovabili alla copertura dei consumi energetici nazionali entro il 2030 varia a seconda dei diversi settori: 

  • Settore elettrico: quota dei consumi complessivi nazionali di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili pari al 63,4%;
  • Settore termico: quota dei consumi complessivi di energia per riscaldamento e raffrescamento coperta da fonti rinnovabili pari al 35,9%;
  • Settore trasporti: quota dei consumi complessivi di energia per trasporto coperta da fonti rinnovabili pari al 34,2%. 

Il potenziale ruolo dell’energia nucleare per la Net Zero al 2050

Per la prima volta, il Pniec italiano menziona i lavori legati alla Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile. 

Secondo il Ministro Pichetto, il Pniec “traccia con grande pragmatismo la nostra strada energetica e climatica, superando approcci velleitari del passato. […] Cito in particolare lo scenario sull’energia nucleare, sia da fissione nel medio termine (a partire dal 2035) che da fusione (a ridosso del 2050), che ci fa guardare avanti a un futuro possibile.”

Come si legge nel documento:

“La letteratura scientifica internazionale è concorde nell’affermare che un sistema elettrico interamente basato su fonti rinnovabili, in particolare non programmabili, è possibile, ma non economicamente efficiente […] Occorre quindi disporre di una certa quota di generazione elettrica programmabile esente da emissioni di gas climalteranti, che potrebbe includere il nucleare, in grado di affiancare le fonti rinnovabili non programmabili”. 

Il documento, poi, offre una serie di scenari e ipotesi. Nello scenario “Con nucleare”, la produzione da nucleare copre circa l’11% della richiesta di energia elettrica. Se non ci fosse un limite alla capacità di generazione nucleare imposto dal contesto attuale, l’uso dell’energia nucleare potrebbe aumentare significativamente. In particolare, lo scenario ipotetico mostra che con 16 gigawatt di capacità nucleare installata entro il 2050, l’energia nucleare potrebbe contribuire fino al 22% del fabbisogno totale di elettricità del paese.

Riduzione delle emissioni 

Per quanto riguarda le emissioni di gas serra, l’obiettivo dell’Italia è superare quello del “FitFor55” per gli impianti industriali soggetti alla normativa ETS, raggiungendo una riduzione del -66% rispetto ai livelli del 2005, oltrepassando l’obiettivo UE del -62%.

⚠️ Anche nei settori “non-ETS” come civile, trasporti e agricoltura, si osserva un notevole miglioramento degli indicatori di emissione. Per raggiungere gli ambiziosi target europei, che continuano a rappresentare una sfida significativa, sarà però necessario un ulteriore impegno.

Secondo quanto si legge nel documento, la riduzione delle emissioni prevista è del: 

  • 26% grazie all’elettrificazione dei veicoli (supportata in misura minore dalla crescente adozione di biocarburanti);
  • 32% nel settore residenziale, grazie alla massiccia ristrutturazione degli edifici e al continuo miglioramento dell’efficienza grazie all’uso diffuso di pompe di calore.

Chi ha elaborato il Piano Pniec 2024

L’elaborazione del Piano è affidata al MASE, che ha lavorato in stretta collaborazione con altre amministrazioni competenti, con l’aiuto di MEF, MIT, MUR e MASAF e il supporto tecnico di ENEA, GSE e RSE per realizzare gli scenari energetici. 

Anche il Politecnico di Torino e di Milano hanno collaborato alla sezione dedicata alla ricerca e innovazione. Inoltre, la consultazione pubblica, avvenuta lo scorso anno e riproposta nel 2024, ha coinvolto 133 soggetti tra imprese, istituzioni, associazioni e cittadini. 

Fonti

Redi Vyshka

Redi Vyshka

COO e co-fondatore di Switcho, esperto nei campi della consulenza manageriale e della finanza aziendale, Redi ha contribuito nel 2019 alla progettazione e al lancio del primo servizio in Italia che, con pochi clic, consente di analizzare le proprie spese di casa e di trovare le opportunità personalizzate di risparmio, dimenticandosi la burocrazia. Dalla nascita di Switcho, Redi prende parte a numerosi eventi su startup e settore energetico, grazie alla sua competenza pluriennale nel mercato delle forniture di gas e luce e nelle soluzioni per ridurre i costi in bolletta. Leggi tutti i suoi articoli e seguilo su LinkedIn.
Aggiornato il 10 Luglio 2024
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