Se hai un impianto fotovoltaico o stai pensando di installarne uno, avrai sentito nominare un’importante unità di misura: i kWp o kilowatt di picco. Ma cosa sono? Cosa sapere, in pillole:
Cos’è la potenza di picco di un impianto fotovoltaico? | È la massima potenza che un impianto fotovoltaico può generare. |
Come viene espressa la potenza di picco? | Viene espressa in kilowatt di picco (kWp). |
Come si calcola? | Sommando la potenza nominale dei pannelli, tenendo conto di vari fattori come l’orientamento, l’inclinazione e l’irraggiamento solare. |
I vantaggi di installare un impianto fotovoltaico sono numerosi. Se stai valutando questa soluzione, scopri le offerte dei nostri partner e calcola un preventivo gratuito in pochi clic.
Indice
- Cos’è il kWp nel fotovoltaico
- Cos’è la potenza nominale di un impianto fotovoltaico
- Come si calcola la potenza nominale fotovoltaica
- Qual è la differenza tra kWp e kWh
- Come scegliere la potenza dell’impianto fotovoltaico
Cos’è il kWp nel fotovoltaico
Nel contesto del fotovoltaico si ha spesso a che fare con diverse sigle tecniche, tra cui la più comune è sicuramente kWh (chilowattora). C’è, però, un’altra sigla molto importante: il kWp. Ma cosa significa?
Parliamo dell’unità di misura dei kilowatt di picco, nella cui sigla:
- La k sta per kilo, cioè mille;
- La W sta per Watt, l’unità di misura della potenza;
- La p indica picco, cioè la massima potenza che l’impianto è in grado di generare in condizioni ideali.
Il kWp (kilowatt di picco) rappresenta l’unità di misura della potenza massima, detta anche potenza nominale o potenza di picco, che un impianto fotovoltaico può produrre. Essa viene calcolata in condizioni standard di irraggiamento, temperatura e posizione del sole.
Esistono impianti fotovoltaici con potenze nominali molto differenti tra loro. In particolare, in base alla potenza nominale, gli impianti vengono generalmente così classificati:
Tipo impianto | Potenza nominale |
---|---|
Piccoli impianti | Inferiore a 20 kWp |
Impianti medi | Tra 20 kWp e 50 kWp |
Grandi impianti | Superiore a 50 kWp |
💡 Questa distinzione è utile sia per fini tecnici che per aspetti normativi e fiscali.
Cos’è la potenza nominale di un impianto fotovoltaico
La potenza nominale è un valore teorico, fornito dal produttore, che serve come riferimento per confrontare diversi impianti e stimarne le prestazioni.
Il calcolo della potenza nominale è effettuato sulla base delle cosiddette condizioni standard di esercizio, note anche con la sigla STC (Standard Test Conditions), condizioni di laboratorio, uniformi a livello internazionale, che permettono di misurare e confrontare in modo oggettivo la resa dei pannelli fotovoltaici.
Le condizioni standard previste per determinare la potenza nominale sono:
- Irraggiamento solare pari a 1000 W/m² (ovvero la quantità di energia solare che colpisce una superficie di un metro quadrato);
- Temperatura della cella fotovoltaica di 25 °C;
- Spettro solare conforme all’AM 1.5, che rappresenta le caratteristiche della luce solare filtrata attraverso l’atmosfera terrestre in condizioni medie.
⚠️ Tieni presente, però, che nella realtà le condizioni ambientali sono spesso diverse da quelle di laboratorio, quindi, pur effettuando il calcolo della potenza nominale, la produzione effettiva può variare sensibilmente.
Come si calcola la potenza nominale fotovoltaica
È importante precisare che la potenza nominale è un valore teorico, perché i moduli fotovoltaici non producono energia elettrica in modo costante nel tempo. La produzione di un impianto, infatti, varia continuamente in base a diversi fattori come la posizione del sole, le condizioni meteorologiche, l’orario del giorno e la stagione.
In sostanza, l’impianto non lavora sempre al massimo delle sue possibilità, ma solo in condizioni ideali che non si verificano di continuo nella realtà.
Ma come si calcola la potenza di picco? Il calcolo della potenza nominale si effettua sommando la potenza di picco di tutti i moduli fotovoltaici installati. Ogni modulo ha una sua potenza nominale, misurata in kWp secondo le condizioni standard (STC), e la somma di queste potenze rappresenta il valore complessivo dell’impianto.
Va detto, però, che per una stima più realistica ed efficace, il calcolo deve tenere conto di diversi elementi. Tra i principali fattori da valutare, per esempio:
- La superficie disponibile per l’installazione dei pannelli;
- L’orientamento e l’inclinazione dei pannelli fotovoltaici;
- Le condizioni climatiche e meteorologiche della zona in cui si trova l’impianto, come l’irraggiamento solare medio annuo, l’eventuale presenza di ombreggiamenti e la temperatura.
Generalmente, il calcolo della potenza nominale viene effettuato da tecnici specializzati (progettisti o installatori di impianti fotovoltaici) che utilizzano software e strumenti professionali per effettuare valutazioni precise e affidabili.
Qual è la differenza tra kWp e kWh
Come abbiamo visto, quando si parla di fotovoltaico ci si imbatte spesso in diverse sigle tecniche. Se abbiamo già chiarito cosa significa kWp, può essere utile avere anche un’idea precisa di un’altra sigla molto diffusa: il kWh.
Queste due unità di misura, sebbene simili nel nome, indicano concetti diversi e fondamentali per capire come funziona un impianto fotovoltaico. Possiamo dire che:
- Il kWp misura la potenza nominale di un impianto. È un valore statico, che rappresenta il potenziale dell’impianto;
- Il kWh (kilowattora) indica la quantità di energia prodotta o consumata nell’arco di un’ora da un dispositivo con potenza di 1 kW. È un valore dinamico, che misura l’energia effettivamente generata o utilizzata.
Ciò significa, dunque, che mentre il kWp misura la potenza, ovvero la capacità massima dell’impianto di produrre energia, il kWh misura l’energia, cioè quanta elettricità viene effettivamente prodotta o consumata nel tempo.
Possiamo semplificare ulteriormente dicendo che il kWp rappresenta il “quanto può” un impianto, mentre il kWh rappresenta il “quanto ha fatto”.
👉 Esempio: un impianto da 3 kWp potrà produrre un certo numero di kWh al giorno, alla settimana o all’anno, a seconda delle condizioni reali di funzionamento (sole, temperatura, ombreggiamenti, ecc.).
In ogni caso, sono entrambe misure fondamentali per valutare l’efficienza e la resa economica di un impianto fotovoltaico.
Come scegliere la potenza dell’impianto fotovoltaico
La scelta della potenza di un impianto fotovoltaico è una fase fondamentale nella progettazione, poiché da essa dipendono diversi elementi, per esempio la quantità di energia prodotta, il risparmio economico ottenibile e il corretto dimensionamento rispetto ai consumi.
Determinare la giusta potenza dell’impianto significa trovare un equilibrio tra il tuo fabbisogno energetico, lo spazio disponibile per l’installazione dei pannelli e il budget a disposizione.
In linea generale, possiamo dire che per le abitazioni private la potenza dell’impianto viene generalmente scelta in base ai consumi medi annuali della famiglia.
In genere per coprire buona parte dei consumi domestici si installano impianti con potenze comprese tra i 3 e i 6 kWp, a seconda anche di quante persone vivono in casa, se si utilizzano pompe di calore, climatizzatori o se è presente un’auto elettrica da ricaricare.
Nel caso di aziende, attività commerciali o impianti industriali, invece, i consumi sono molto più elevati e variabili, per cui la potenza dell’impianto deve essere proporzionata all’attività svolta.
In ogni caso, se vuoi scegliere correttamente la potenza dell’impianto il consiglio è rivolgerti a un tecnico specializzato che analizzerà i consumi reali, la struttura dell’edificio e le condizioni ambientali, per proporre la soluzione più efficiente e sostenibile nel tempo.