Il 10 gennaio 2024, data in cui finirà il mercato tutelato dell’energia, si avvicina e un’ulteriore proroga sembra sempre meno probabile. Nonostante ciò, l’Osservatorio Switcho rileva che i clienti ancora sotto tutela sono sempre meno propensi a passare al mercato libero.
A poco più di sei mesi dalla fine del mercato tutelato, circa 9 milioni di italiani, ovvero il 30% dei consumatori domestici di luce e gas, deve ancora dire addio alla Maggior Tutela. Come mai così tanti italiani “sono in ritardo” nel passaggio al mercato libero?
Se, da un lato, la scarsa fiducia verso il mercato libero e una generale passività dei clienti in tutela possono essere individuate come cause storiche, dall’altro occorre considerare anche il cambio di scenario dovuto alle condizioni tariffarie imposte dall’Autorità per il secondo trimestre di quest’anno, in particolare sul mercato dell’elettricità.
💡 Infatti, il prezzo dell’energia elettrica stabilito dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) per gli utenti in tutela nel periodo aprile-giugno 2023 è stato fortemente al di sotto delle migliori offerte disponibili sul mercato libero.
Cosa è successo negli ultimi mesi
“Questa anomalia – spiega Redi Vyshka, co-founder e COO di Switcho – rappresenta il tentativo di riportare equilibrio nelle tariffe del Servizio di Maggior Tutela, compensando la situazione di svantaggio in cui si sono trovati i clienti lo scorso inverno. La decisione dell’ARERA, a partire da aprile 2023, di vendere l’energia elettrica sotto il valore dell’indice PUN (che esprime il prezzo all’ingrosso), segue infatti un semestre in cui le tariffe del mercato tutelato erano state fissate a più del doppio della migliore tariffa del mercato libero”.
“Discorso molto diverso per quanto riguarda il gas, dove il prezzo della tutela (aggiornato mensilmente) è rimasto sostanzialmente allineato al prezzo all’ingrosso della materia prima e, quindi, alle migliori offerte del mercato libero” conclude Vyshka.
Cosa ci dicono i dati storici?
Andando quindi ad approfondire il mercato della luce, dati alla mano, si può notare come nel corso degli ultimi 12 mesi i clienti del mercato tutelato abbiano ricevuto bollette che costavano fino al 75% in più rispetto a quelle dei clienti con le migliori offerte luce del libero: stiamo parlando di un costo aggiuntivo medio annuo in bolletta che ha raggiunto il picco nell’ultimo trimestre 2022, superando i € 650 per la famiglia tipo.
Per il secondo trimestre 2023, invece, l’Autorità ha deciso di vendere la materia prima sotto il PUN, una scelta che sta facendo così diminuire la propensione dei clienti in tutela al passaggio verso il mercato libero, in funzione proprio della convenienza del tutelato stesso.
👉 Le oltre 240 mila bollette analizzate negli ultimi 12 mesi da Switcho lo confermano: basti pensare che nel periodo aprile-giugno 2023, la percentuale di clienti rimasti sotto tutela che ha richiesto l’analisi delle proprie bollette è calata del 48% rispetto ai tre mesi precedenti.
Dunque, alla vigilia del prossimo annuncio dell’Autorità – previsto per i primi giorni di luglio – non resta che chiedersi: conviene passare al mercato libero il prima possibile o aspettare gennaio 2024? Dipende. Il prossimo annuncio potrebbe rispondere a questa domanda ma rimane imperativo valutare attentamente i propri consumi per capire quale sia la soluzione di risparmio migliore, se esiste (e ricordiamo che un modo per farlo è utilizzando il servizio gratuito di Switcho).