Global Gas Report 2024: la decarbonizzazione è ancora lontana

IGU (International Gas Union), Snam e Rystad Energy hanno presentato il Global Gas Report 2024 in occasione della Conferenza ONS a Stavanger. Il rapporto evidenzia lo squilibrio tra domanda e offerta di gas e alcune soluzioni, anche a scapito del raggiungimento degli obiettivi climatici. In breve: 

• La crescente domanda di energia a livello globale, combinata con l’inadeguatezza degli investimenti nel gas e nelle fonti energetiche pulite, sta minacciando la stabilità dell’approvvigionamento energetico mondiale;
• Tra le soluzioni proposte anche l’aumento degli investimenti nel gas naturale, il quale contribuirebbe comunque alle emissioni di gas serra e alla crisi climatica;
• L’aumento della domanda di energia rende difficile raggiungere gli obiettivi di sostenibilità a lungo termine.

Indice

• Presentato il Global Gas Report 2024
• Gas, domanda in aumento: le possibili soluzioni secondo il Global Gas Report 2024
• La transizione energetica, un percorso non lineare

Presentato il Global Gas Report 2024

È stato presentato a Stavanger, in Norvegia, il Global Gas Report 2024 da IGU, Snam e Rystad Energy. Parliamo del rapporto che analizza l’andamento del mercato del gas e i potenziali investimenti utili a far fronte alla domanda globale di gas. Ed è proprio su questo punto che il report evidenzia delle criticità. 

Secondo il rapporto, la domanda aumenta costantemente: se nel 2023 la domanda è cresciuta dell’1,5%, per la fine del 2024 si prevede un’accelerazione del 2,1%. 

E se la domanda dovesse continuare a crescere come successo negli ultimi 4 anni, entro il 2030 potremmo assistere a un deficit dell’offerta globale del 22%. 

Una tendenza, questa, che porterebbe a disattendere gli obiettivi di decarbonizzazione. 

Gas, domanda in aumento: le possibili soluzioni secondo il Global Gas Report 2024

Il rapporto presenta diverse soluzioni che mirano a limitare l’aumento delle emissioni di gas serra e garantire la stabilità dei mercati globali del gas. Tra queste, nel rapporto vengono menzionati: 

• L’aumento degli investimenti di gas naturale: anche se il gas naturale può ridurre significativamente le emissioni di CO2 rispetto al carbone e al petrolio, ponendosi come la scelta migliore per il momento, va detto che rimane comunque una fonte di emissioni di gas serra e, dunque, non contribuirebbe completamente alla decarbonizzazione;
• Potenziare le tecnologie del biometano: essendo una fonte rinnovabile, il biometano offre un’alternativa più ecologica al gas naturale e può ridurre le emissioni di gas serra, ma la sua attuale produzione è limitata e non sfrutta ancora appieno il suo potenziale;
• Potenziare le tecnologie di cattura e stoccaggio del carbone e dell’idrogeno a basse emissioni di carbonio: anche in questo caso, va detto che la diffusione della cattura e stoccaggio del carbonio è ancora insufficiente e presenta sfide in termini di costi e scalabilità, così come la produzione su larga scala di idrogeno a basse emissioni che richiede investimenti significativi e una maggiore espansione tecnologica.

La transizione energetica, un percorso non lineare

Da quanto emerso dal report, appare chiaro che l’aumento della domanda di energia rende difficile raggiungere gli obiettivi di sostenibilità a lungo termine. 

Come commentato da Li Yalan, presidente dell’IGU, si ritiene necessario “cercare un modo realistico per bilanciare tali tendenze con gli obiettivi di sostenibilità a lungo termine, abbracciando soluzioni innovative e politiche flessibili per navigare in questo panorama energetico altamente incerto.”

La transizione energetica, infatti, richiede sforzi e fatiche. Il CEO di Snam, Stefano Venier, la definisce come “un percorso che non sarà lineare, contrassegnato da grandi aspirazioni e molti ostacoli: dalle tensioni geopolitiche alle interruzioni tecnologiche e agli sviluppi imprevedibili dell’economia globale”. E, in merito alle soluzioni presentate, commenta:

“In tale trasformazione in continua evoluzione, il gas naturale e le infrastrutture correlate rappresentano un elemento critico di resilienza sostenibile per il sistema energetico globale, mentre le nuove molecole verdi e a basse emissioni di carbonio svolgeranno un ruolo essenziale per realizzare una transizione giusta e tecnologicamente neutrale”.