Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 10 ottobre il DL Ambiente 2024 che prevede disposizioni urgenti in materia ambientale. Cosa sapere, in breve:
- Secondo il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, il DL Ambiente porta regole più semplici in settori fondamentali per la transizione;
- Tra le novità più interessanti del DL Ambiente 2024 la semplificazione delle procedure autorizzative per i progetti ritenuti di interesse strategico nazionale, la riduzione del limite per i giacimenti offshore, misure per la lotta al dissesto idrogeologico e norme sull’economia circolare;
- Il DL dovrà ora passare all’esame del Parlamento, per cui è possibile che il testo venga modificato/integrato ulteriormente.
Indice
- DL Ambiente 2024: velocizzati gli iter autorizzativi per la transizione
- Novità sulle autorizzazioni per l’estrazione del gas
- Economia circolare: norme nel nuovo DL Ambiente
- Lotta al dissesto idrogeologico
DL Ambiente 2024: velocizzati gli iter autorizzativi per la transizione
L’Italia, si sa, sta spingendo l’acceleratore sulla transizione verde che passa anche per i progetti e gli investimenti sulle fonti rinnovabili.
Il nuovo DL Ambiente, approvato dal Cdm il 10 ottobre, introduce diverse misure per accelerare e semplificare gli iter autorizzativi dei progetti strategici per la transizione ecologica del Paese.
Non solo, dunque, eolico, solare e idroelettrico, ma tutti i progetti che rispettino i criteri di sostenibilità tecnico-economica, del contributo dato al raggiungimento degli obiettivi del PNIEC e della rilevanza per gli investimenti PNRR.
Si considerano prioritari i progetti relativi:
- All’idrogeno verde;
- Alla riqualificazione degli impianti eolici e solari già esistenti;
- Alla realizzazione di nuovi impianti solari su terreno con una potenza minima di 50 Megawatt e di impianti eolici su terra con una capacità di almeno 70 Megawatt.
In particolare, l’accelerazione riguarderà le valutazioni ambientali delle commissioni Via-Vas e PNRR-PNIEC e gli investimenti per il sistema produttivo nazionale con un valore superiore ai 25 milioni di euro.
Novità sulle autorizzazioni per l’estrazione del gas
Il nuovo DL Ambiente decreta anche lo stop per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi. Per le estrazioni di gas, il limite per ottenere la concessione per l’estrazione scende dalle 12 miglia dalla costa – come indicato nella bozza del decreto di settembre – a 9 miglia dalla costa (fatta eccezione per il gas destinato alle imprese energivore).
Con tali disposizioni, il DL Ambiente punta a coniugare la sicurezza degli approvvigionamenti energetici con la salvaguardia dell’ambiente.
E a chi dice che il nuovo DL liberalizzi le trivelle, il Ministro Pichetto risponde che il nuovo decreto mantiene le condizioni stabilite con l’operazione Gas Release. Nel 2022, infatti, l’Italia ha permesso eccezioni alla norma che vietava le estrazioni di gas entro 12 miglia dalle coste, abbassando il limite a 9 miglia solo per rifornire le imprese energivore. Come specifica Pichetto:
“Avevamo detto che si poteva andare in deroga al limite delle 12 miglia dalla costa, fino a 9 miglia, solo per estrazioni destinate ad imprese energivore. […] Poi c’è stata una sentenza del Tar che ha annullato il PiTESAI, il piano nazionale del gas, e il limite è diventato ovunque a 9 miglia“.
Economia circolare: norme nel nuovo DL Ambiente
Il nuovo Decreto Ambiente introduce una serie di misure significative per promuovere l’economia circolare in Italia.
Tra le principali novità spicca il rafforzamento dell’Albo dei Gestori Ambientali che amplia la rappresentanza delle categorie coinvolte, passando da 19 a 21 membri. Vengono inoltre semplificate le procedure per l’individuazione del Responsabile Tecnico per la Gestione dei Rifiuti nelle piccole imprese, riducendo i costi e favorendo l’accesso a figure professionali qualificate.
Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, si assiste a una riforma che riclassifica gli sfalci come rifiuti urbani, con una semplificazione del loro conferimento nei centri di raccolta comunali e un alleggerimento degli oneri per le imprese. In parallelo, il decreto prevede interventi specifici per la gestione dei materiali derivanti dalla costruzione della Diga foranea di Genova, con un piano che riduca l’uso delle discariche e incoraggi pratiche di sostenibilità.
Lotta al dissesto idrogeologico
Il nuovo Decreto Ambiente introduce semplificazioni per gli interventi di bonifica nei cosiddetti “siti orfani”, supportati da fondi del PNRR, e potenzia le risorse a disposizione del Commissario del SIN di Crotone-Cassano e Cerchiara.
In materia di tutela del suolo e lotta al dissesto idrogeologico, il decreto promuove un approccio coordinato attraverso la programmazione e il monitoraggio degli interventi, favorendo l’interoperabilità delle banche dati. Viene inoltre rafforzato il ruolo dei Presidenti di Regione in qualità di Commissari, dotati di poteri aggiuntivi e di un meccanismo che prevede la revoca dei fondi in caso di mancati progressi nei progetti finanziati dal fondo progettazione.
Fonti
https://www.ilsole24ore.com/art/sul-tavolo-cdm-decreto-ambiente-meno-divieti-le-trivelle-largo-coste-limite-passa-12-9-miglia-AGur4lT