I contacalorie dei termosifoni hanno permesso di responsabilizzare i condomini verso i propri effettivi consumi. Cosa sapere, in breve:
- Si tratta di dispositivi, obbligatori a partire dal 2017, utilizzati per misurare il consumo di calore in un impianto di riscaldamento centralizzato;
- Per installarli è necessario convocare l’Assemblea di condominio e scegliere la ditta specializzata che si occuperà della loro installazione;
- I contacalorie del sistema di riscaldamento consentono ai condomini di pagare in base al consumo di calore e non solo sulla base dei metri quadri dell’abitazione, garantendo un risparmio in bolletta.
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Indice
- Cosa sono i contacalorie dei termosifoni e come sono fatti
- Come funzionano i contabilizzatori di calore
- Come installare i contacalorie in un impianto di riscaldamento centralizzato
- Come si legge il contacalorie dei termosifoni
- Contabilizzatori di calore: prezzo e detrazioni fiscali
- Ogni quanto sostituire i contacalorie dei termosifoni
- Cosa succede se non si installano i ripartitori di calore
- Come ridurre i costi del gas in casa
Cosa sono i contacalorie dei termosifoni e come sono fatti
I contacalorie, detti anche contabilizzatori di calore o ripartitori di calore, sono dispositivi installati nei condomini o negli edifici con un sistema di riscaldamento centralizzato o allacciati a una rete di teleriscaldamento, dove il calore prodotto viene distribuito a tutte le abitazioni.
Il loro scopo è quantificare il consumo di energia e il calore consumato in ogni appartamento. Ciò consente di attribuire il costo del riscaldamento in base al consumo reale e non solo in base ai metri quadri dell’abitazione.
In sostanza, questi dispositivi, assieme alle valvole termostatiche, spesso installate in contemporanea ai contacalorie, permettono ai condomini di gestire in autonomia i propri consumi. Il risultato? Maggiori opportunità di risparmiare sulla bolletta.
Come funzionano i contabilizzatori di calore
Il funzionamento di un contacalorie per termosifoni è piuttosto semplice. Questo dispositivo è formato da diverse componenti:
- Una sonda che rileva la temperatura del termosifone e un’altra sonda che rileva la temperatura della stanza;
- Un microchip che determina il consumo confrontando la temperatura del termosifone con quella dell’ambiente circostante;
- Un display dal quale è possibile leggere i consumi;
- Un dispositivo che comunica i dati tramite Wi-Fi a una centrale esterna (presente per lo più sui modelli più recenti e tecnologici).
Come installare i contacalorie in un impianto di riscaldamento centralizzato
L’installazione dei ripartitori di calore è obbligatoria dal 2017 per effetto dell’introduzione del decreto legislativo 102/2014 (Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica).
Per procedere con l’installazione dei contacalorie è necessario effettuare due passaggi fondamentali:
- Convocazione dell’Assemblea condominiale: i condomini si riuniscono per decidere a chi affidare la valutazione dell’impianto per determinare se è effettivamente possibile installare i dispositivi e il risparmio economico che dovrebbe risultare dalla loro installazione;
- Scelta della ditta: successivamente, sarà l’amministratore di condominio a individuare la ditta specializzata che si occuperà dell’installazione.
Dopo questi passaggi, sarà anche possibile effettuare una valutazione dell’impianto per decidere se procedere con lavori di ammodernamento che ne migliorino l’efficienza.
Come si legge il contacalorie dei termosifoni
Effettuare la lettura non è difficile e va fatta almeno una volta al mese.
I condomini hanno la possibilità di leggere i propri consumi – attuali e relativi ai mesi precedenti, nonché quelli dell’intero anno – tramite il display presente sul dispositivo. Generalmente, infatti, basta cliccare il tasto centrale per ottenere queste informazioni.
Contabilizzatori di calore: prezzo e detrazioni fiscali
Il prezzo di un contacalorie per termosifoni può variare dai 60 ai 150 euro, in base anche al modello che viene scelto. Tale costo va sostenuto per ciascun termosifone.
La spesa, dunque, è piuttosto consistente. Devi considerare, però, che grazie all’installazione di questi dispositivi avrai l’opportunità di rendere più leggere le tue bollette nel tempo (oltre che evitare sanzioni, come vedremo a breve).
Inoltre, è ancora possibile beneficiare di alcune detrazioni fiscali anche sull’installazione dei contabilizzatori. Considera, infatti, che hai la possibilità di ottenere delle detrazioni fiscali:
- Del 50% sulla spesa se non viene sostituito l’intero impianto di riscaldamento;
- Del 65% sulla spesa se vi è la sostituzione dell’impianto con uno nuovo con caldaia a condensazione o pompe di calore.
Ogni quanto sostituire i contacalorie dei termosifoni
Non esiste una normativa che indichi ogni quanto sostituire i ripartitori di calore. Di certo, il costo iniziale permette di disporre di uno strumento con batteria funzionante per almeno una decina d’anni, al termine dei quali potrebbe bastare sostituire la batteria per garantire altri dieci anni di funzionamento.
L’ideale sarebbe, al termine dei dieci anni, valutare la sostituzione completa dell’impianto. Questo perché, da un lato, permetterebbe di disporre di un impianto più moderno ed efficiente e, dall’altro, di risparmiare sui costi. Considera, infatti, che basta anche solo un contabilizzatore non funzionante per inficiare il corretto calcolo di ripartizione dei consumi (e quindi dei costi) di tutto il condominio.
Cosa succede se non si installano i ripartitori di calore
Come già accennato, l’installazione dei contacalorie dei termosifoni non è a discrezione del condominio. Si tratta di dispositivi che devono essere presenti obbligatoriamente nelle abitazioni.
Attenzione, però, perché ci sono casi in cui la loro installazione non è possibile o in cui i costi non sono proporzionati ai risparmi energetici che ne dovrebbero derivare.
💡 In questi casi, e solo se tali motivazioni sono dimostrabili tramite una relazione tecnica redatta e firmata da un tecnico abilitato, è possibile rinunciare all’installazione dei contacalorie.
Ma cosa succede, invece, se si sceglie di non procedere con l’installazione, pur non avendo prove a supporto? In questi casi, il rischio è quello di incorrere in sanzioni piuttosto salate.
Le multe possono oscillare dai 500 euro fino a un massimo di 2.500 euro.
Come ridurre i costi del gas in casa
L’impiego dei ripartitori di calore, unitamente all’installazione delle valvole termostatiche, permette senz’altro di alleggerire le proprie bollette sul lungo periodo.
Un obiettivo che può essere raggiunto solo se terrai conto anche di altri elementi essenziali che permettono di rendere la tua casa più efficiente da un punto di vista energetico.
- Prima di tutto, migliorare l’isolamento dell’abitazione può fare una grande differenza: finestre e porte ben sigillate, l’uso di tappeti e tende termiche aiutano a trattenere il calore.
- Anche la manutenzione regolare della caldaia garantisce un funzionamento ottimale e può prevenire sprechi di energia.
- Inoltre, ricorda sempre di regolare la temperatura del termostato e ridurre il riscaldamento nelle stanze non utilizzate.
Il primo passo per risparmiare, però, è anche scegliere l’offerta più in linea con le tue esigenze e consumi. Ecco perché noi di Switcho ti permettiamo di confrontare la tua offerta attuale con tante altre offerte presenti sul mercato: se ci sono opportunità di risparmio, te le segnaliamo. Il nostro servizio è 100% digitale e gratuito, e non devi nemmeno occuparti della burocrazia, perché ci pensiamo noi.
Fonti
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/07/18/14G00113/sg