Lo scaldabagno elettrico è un’alternativa alla caldaia. È importante, però, sapere quanto consuma uno questo elettrodomestico e conoscere i metodi che permettono di risparmiare sulle bollette. Cosa sapere, in breve:
- Il consumo di uno scaldabagno elettrico dipende da diversi fattori tra cui le dimensioni e la capacità, l’efficienza energetica del modello e la posizione dello stesso.
- Lo scaldabagno a pompa di calore rappresenta un’alternativa più efficiente e conveniente rispetto a un tradizionale boiler elettrico.
- Ci sono diversi metodi per risparmiare sui consumi di uno scaldabagno elettrico. Tra questi, scegliere sempre l’offerta energetica più conveniente in base alle proprie esigenze. Con Switcho trovarla è facile: in pochi clic trovi quella più vantaggiosa e deleghi tutta la burocrazia al nostro team 😎
Indice
- Quanto consuma un boiler elettrico
- Quali sono i fattori che incidono sui consumi di uno scaldabagno elettrico
- Quanto consuma lo scaldabagno: consumi in base alla capacità
- Consumi e vantaggi di uno scaldabagno con pompa di calore
- Consumi dello scaldabagno elettrico: come risparmiare
Quanto consuma un boiler elettrico
Tagliare i costi delle bollette, prendere scelte più ecologiche, valutare le alternative. È per tutti questi motivi che conviene chiedersi quanto consuma lo scaldabagno elettrico, un dispositivo utilizzato per riscaldare l’acqua per l’uso domestico per fare la doccia, lavarsi le mani o lavare i piatti.
In media, il consumo annuale di uno scaldabagno elettrico da 1.000 Watt, utilizzato per 6 ore al giorno, si attesta attorno ai 2.000 kWh all’anno.
Rispetto ad altre tecnologie come gli scaldabagni a gas o a pompa di calore, gli scaldabagni elettrici tendono a essere meno efficienti dal punto di vista energetico, specialmente se confrontati con quelli a pompa di calore che possono avere un rendimento molto superiore grazie al prelievo di energia dall’ambiente circostante anziché produrla direttamente da elettricità.
Quali sono i fattori che incidono sui consumi di uno scaldabagno elettrico
Quelle che abbiamo presentato rappresentano solo delle stime sui consumi di uno scaldabagno. Questi, infatti, possono variare in base a diversi fattori. Tra quelli da considerare ci sono:
- Le dimensioni e la capacità dello scaldabagno: la capacità dell’unità determina quanta acqua può riscaldare in una sola volta. Uno scaldabagno più grande consumerà più energia per riscaldare una quantità maggiore di acqua rispetto a uno più piccolo.
- Isolamento termico dello scaldabagno: un buon isolamento termico aiuta a mantenere l’acqua calda più a lungo una volta che è stata riscaldata, riducendo la necessità di doverlo fare nuovamente e, quindi, il consumo di energia.
- Frequenza e durata d’uso: quanto spesso e per quanto tempo viene utilizzato lo scaldabagno influisce direttamente sul consumo energetico. Maggiore è l’uso, maggiore sarà il consumo complessivo di energia nel tempo.
- Efficienza energetica dello scaldabagno: gli scaldabagni elettrici più moderni ed efficienti consumano meno energia per riscaldare la stessa quantità di acqua rispetto a quelli più vecchi o meno efficienti.
- Posizione: la posizione dello scaldabagno e la qualità dell’installazione possono influenzare i consumi. Per esempio, uno scaldabagno installato lontano dai punti di utilizzo potrebbe richiedere più tempo e quindi più energia per portare l’acqua calda ai rubinetti.
Quanto consuma lo scaldabagno: consumi in base alla capacità
Come abbiamo visto, tra i fattori rilevanti per capire quanto consuma uno scaldabagno c’è la capacità del dispositivo.
💡 Tra i modelli più piccoli sul mercato ci sono i boiler da 30 litri – un’opzione valida, per esempio, per una sola persona.
In questo caso, mantenendo l’acqua a una temperatura di 45°C, il consumo energetico giornaliero si attesta intorno a 1,6 kWh al giorno, corrispondenti a circa 48 kWh al mese.
Il consumo mensile passa a 113 kWh se si tiene in considerazione uno scaldabagno di 50 litri con una potenza di circa 1600 W, ideale per due persone, mentre il consumo mensile aumenta a 120 kWh con un boiler da 80 litri con potenza di circa 2000 W.
Consumi e vantaggi di uno scaldabagno con pompa di calore
Se l’obiettivo è minimizzare i consumi energetici e i costi a lungo termine, gli scaldabagni a pompa di calore sono generalmente la scelta migliore rispetto agli scaldabagni elettrici tradizionali.
Il motivo risiede nel principio di funzionamento, ma anche nelle differenze relative all’efficienza energetica dell’uno e dell’altro dispositivo.
In generale, gli scaldabagni elettrici consumano più energia rispetto agli scaldabagni a pompa di calore per riscaldare la stessa quantità di acqua, specialmente nel lungo periodo.
Quest’ultimo, infatti, pur raggiungendo picchi elevati fino a 2 kW nella prima ora di funzionamento, presenta un consumo medio di 0,5 kWh.
Questo, dunque, si traduce in diversi vantaggi:
- Risparmio sui costi energetici nel tempo, utile anche per risparmiare sui costi iniziali che, rispetto a uno scaldabagno elettrico tradizionale, sono generalmente più alti;
- Riduzione delle emissioni e dell’impatto ambientale;
- Durata operativa più lunga rispetto agli scaldabagni tradizionali.
Consumi dello scaldabagno elettrico: come risparmiare
La sostituzione dello scaldabagno elettrico con uno a gas è l’unica soluzione per ridurre i costi? Non proprio. Ci sono, infatti, delle piccole attenzioni che consentono di ridurre i consumi e, di conseguenza, tagliare anche i costi in bolletta.
Se vuoi risparmiare, infatti, dovresti assicurarti di:
- Impostare la temperatura dello scaldabagno a un livello adeguato alle tue esigenze. Di solito, una temperatura tra i 55°C e i 60°C è sufficiente per l’uso quotidiano in inverno, mentre in estate basta mantenere la temperatura a circa 40°C.
- Scegliere i modelli con una buona classificazione energetica che possono consumare meno energia per riscaldare la stessa quantità di acqua rispetto ai modelli meno efficienti.
- Scegliere la posizione giusta per lo scaldabagno che può aiutare a ridurre le perdite di calore e migliorare l’efficienza energetica. Utile, inoltre, è installarlo nelle vicinanze degli impianti da servire, in modo da ridurre la distanza e, dunque, il trasporto dell’acqua.
- Effettuare gli interventi di manutenzione ordinaria come la pulizia delle resistenze o la rimozione dei sedimenti di calcare, per garantire che funzioni in modo ottimale, migliorare l’efficienza e prolungare la vita utile dell’apparecchio.
- Controllare le tariffe e le offerte dei fornitori di energia elettrica nella tua zona per trovare la soluzione più economica e per tagliare quanto possibile le spese nella bolletta della luce.
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