Il Capacity Market è un meccanismo fondamentale nel contesto della transizione energetica. Cosa sapere, in pillole:
- Il mercato della capacità è stato approvato dalla Commissione europea nel 2019 con l’obiettivo di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico;
- Con il Capacity Market i produttori ottengono dei compensi per garantire la disponibilità di energia da immettere nella rete;
- In Italia è Terna, in quanto gestore della rete elettrica nazionale, a gestire le aste dell’energia elettrica a cui partecipano gli operatori.
Con il Capacity Market, i consumatori finali possono beneficiare di maggiore stabilità nella fornitura di energia e di bollette potenzialmente più prevedibili.
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Indice
- Cos’è il Capacity Market e come funziona
- Chi può partecipare al Capacity Market
- In quali Paesi esiste il Capacity Market
- Come funzionano le aste dell’energia elettrica in Italia
- Pro e contro del Capacity Market
Cos’è il Capacity Market e come funziona
Chi lavora nel settore energetico conosce bene questo termine. I clienti finali, invece, potrebbero ancora non sapere a cosa si fa riferimento quando si parla di Capacity Market.
Il Capacity Market – o anche mercato della capacità – è un meccanismo volto a garantire adeguati livelli di capacità di generazione, col fine di garantire una maggiore efficienza del mercato energetico e supportare la transizione energetica.
In parole più semplici, questo sistema è pensato per assicurarsi che ci sia sempre abbastanza energia disponibile per tutti, anche nei momenti di maggiore richiesta.
E come rende tutto questo possibile? Offrendo un compenso ai produttori di energia non solo per quella che effettivamente producono, ma anche per essere pronti a produrla quando serve.
Il Capacity Market persegue, dunque, diversi obiettivi:
- Garantire la sicurezza dell’approvvigionamento poiché assicura, come abbiamo visto, che ci sia sempre abbastanza energia disponibile per soddisfare la domanda, anche nei momenti di picco;
- Supportare la transizione energetica, dal momento che la produzione di energie rinnovabili (per esempio, l’eolico o il solare) dipende da condizioni meteorologiche non controllabili e può, dunque, causare squilibri tra domanda e offerta;
- Ottenere benefici dal punto di vista ambientale, come la riduzione di emissioni di CO2;
- Stabilizzare i costi per i consumatori, prevenendo forti oscillazioni nei prezzi dell’energia all’ingrosso.
Chi può partecipare al Capacity Market
Al Capacity Market possono partecipare diversi operatori del sistema energetico, tra cui:
- Produttori di energia tradizionale (a combustibili fossili);
- Impianti di generazione esistenti o nuovi;
- Impianti da fonti rinnovabili;
- Grandi consumatori;
- Operatori stranieri.
💡 Nel caso dei grandi consumatori, cioè industrie o impianti che consumano grandi quantità di energia elettrica, questi offrono la loro disponibilità a ridurre il consumo di energia nei momenti di picco per contribuire a bilanciare la domanda e l’offerta di energia sulla rete.
In quali Paesi esiste il Capacity Market
Gli obiettivi di decarbonizzazione e di transizione ecologica non sono solo italiani. L’Europa si è impegnata in questi anni per integrare le fonti rinnovabili nel mercato dell’energia elettrica.
È per questo motivo che il meccanismo del Capacity Market si è sviluppato nel nostro Paese, ma anche in altri in Ue. Per esempio, il mercato della capacità esiste già anche in Francia, in Irlanda, in Polonia e in Belgio.
Inoltre, è presente anche in Gran Bretagna, in Nord America e in Australia.
Come funzionano le aste dell’energia elettrica in Italia
Ma come funziona il Capacity Market in Italia?
Per prima cosa, va detto che questo meccanismo è stato introdotto nel 2019, dopo l’approvazione da parte della Commissione europea. Da quel momento, le cose si sono mosse piuttosto in fretta in Italia, con l’approvazione del decreto del 28 giugno e la prima asta sempre nel corso del 2019.
In Italia, il gestore della rete elettrica nazionale è Terna. È, dunque, questo ente che si occupa della gestione delle aste dell’energia elettrica. Gli operatori vi partecipano (su base volontaria) e propongono la capacità che possono garantire. Chi vince l’asta riceve un pagamento annuo fisso in euro per ogni MW di potenza impegnata.
Pro e contro del Capacity Market
Come abbiamo visto, diversi sono i vantaggi dell’introduzione del Capacity Market: una maggiore efficienza del mercato dell’energia e un supporto alla transizione energetica in primis.
Proprio sulla seconda, però, alcune associazioni ambientaliste, come Greenpeace e WWF, hanno sollevato delle criticità. La preoccupazione è che il Capacity Market, se non gestito correttamente, possa finire per sostenere impianti a gas invece di favorire esclusivamente soluzioni rinnovabili e sostenibili.
L’incentivo a installare nuovi impianti a gas potrebbe rallentare la transizione verso un sistema energetico completamente rinnovabile e sostenibile, perché offrirebbe una soluzione intermedia che, seppur meno inquinante del carbone, non sarebbe la migliore a lungo termine per la decarbonizzazione.
In secondo luogo, il Capacity Market ha anche introdotto, dal 2022, un nuovo corrispettivo in bolletta, il cosiddetto “Corrispettivo mercato capacità”, dal momento che i consumatori contribuiscono al pagamento per mantenere la capacità disponibile.
In merito a quest’ultimo punto, va detto però che tale sistema, pur introducendo un nuovo corrispettivo in bolletta, garantisce che ci sia sempre abbastanza energia disponibile nei momenti di alta domanda e, di conseguenza, evita anche che i prezzi possano salire in modo improvviso e incontrollato.