L’Osservatorio Switcho offre una fotografia del mercato energetico in relazione al particolare momento storico in cui ci troviamo. Mentre nei mercati internazionali regna ancora il caos, il 30 marzo 2022 ARERA ha annunciato il primo calo di luce e gas dopo mesi.
Ma qual è l’impatto reale sulle famiglie italiane? La conoscenza del mercato permette di fare le scelte migliori, andando controcorrente rispetto a logiche valide fino ad oggi. Vediamo allora come comportarsi in base al proprio contratto di provenienza, valutando i benefici di offerte a prezzo fisso e variabile.
Bollette in calo ma prezzi ancora elevati
Mercati cauti ma fiduciosi e i prezzi di energia elettrica e gas calano leggermente. Nonostante il conflitto in Ucraina abbia influenzato il consueto annuncio ARERA sull’abbassamento dei prezzi portato dall’arrivo di temperature più miti, si registra la prima diminuzione del prezzo delle materie prime energia elettrica e gas, con bollette in calo per un totale complessivo del -10% l’una.
Anche se le bollette calano leggermente per gli italiani del mercato tutelato, l’impatto reale sulle spese energetiche continua a soffrire dei rincari degli ultimi mesi. Infatti, se si analizza l’effettivo risparmio sulle bollette annuali che questo abbassamento dei prezzi ha portato, si parla solo di €33 in meno per una coppia e €50 per una famiglia di quattro persone.
La spesa energetica media annuale resta infatti ancora molto alta rispetto all’anno passato (oltre il 60% in più), con una stima di quasi €1700 per una coppia e €2500 per una famiglia tipo.
Come ottimizzare le bollette dopo gli aumenti?
Il complesso periodo che stiamo vivendo rende più complicato capire quali siano le scelte migliori per tutelarci. Di ciò, ce ne parla Redi Vyshka, nostro co-founder e COO, che spiega “oggi, il mercato presenta caratteristiche mai osservate prima. La situazione è estremamente complessa e, per essere completamente trasparente, risulta difficile fornire delle linee guida uniche che possano essere vantaggiose per tutti”.
La soluzione migliore è quella di valutare ogni contratto individualmente (puoi richiedere un’analisi gratuita della tua bolletta qui), poiché, come sottolinea Redi, “il vantaggio di passare ad una o all’altra soluzione non è così immediato. L’attuale situazione del mercato apre la strada a territori inesplorati. Infatti, se prima dell’ultimo comunicato ARERA passare dal Mercato Tutelato a quello Libero con un’offerta a prezzo fisso online era quasi sempre vantaggioso, per il momento sembrerebbe che il mercato tutelato e le offerte del libero a prezzo variabile offrano la possibilità di seguire tempestivamente possibili ulteriori cali del prezzo delle materie prime”.
Cosa fare se si è già nel mercato libero?
Nel mercato libero possiamo trovare principalmente due tipi di offerte: a prezzo fisso e a prezzo variabile. Quelle a prezzo fisso, come facilmente intuibile dal nome, “fissano” il prezzo della materia prima per 12, 24 o 36 mesi. Questo tipo di offerte è particolarmente conveniente quando i mercati sono favorevoli, perché permettono agli utenti di essere immuni da possibili variazioni negative del mercato. Quelle a prezzo variabile, invece, seguono l’andamento del prezzo di mercato e, su questo valore, i fornitori aggiungono arbitrariamente uno spread, ovvero un contributo al consumo e/o un contributo fisso, che può variare a seconda delle offerte.
“Per coloro che hanno sottoscritto offerte a prezzo fisso prima dei rincari, le cui offerte non scadono a breve, rimanere con il proprio fornitore potrebbe essere l’opzione migliore”, spiega Redi, “in caso contrario”, quindi in caso di contratto in scadenza o scaduto, “è necessario prestare molta attenzione a come viene rinnovato il contratto. Specialmente in questo particolare periodo, i fornitori tendono a rinnovare i contratti con offerte a prezzo variabile, caratterizzate da spread che risultano essere sempre più elevati. Per riuscire a limitare l’effetto dei rincari, passare quindi ad un’offerta a prezzo variabile può essere una scelta vantaggiosa nel breve periodo, verificando però che non ci sia uno spread applicato dai fornitori e che quindi la materia prima sia venduta al prezzo di acquisto”.
E per chi si trova ancora in regime di Maggior Tutela?
“Se in condizioni normali, il mercato libero offre maggiori possibilità di risparmio grazie alle offerte online a prezzo fisso, oggi”, spiega Redi “non riteniamo che questa sia la migliore strada percorribile. In questo momento, infatti, le offerte a prezzo fisso del mercato libero non sono competitive rispetto all’andamento del mercato tutelato, motivo per cui dalle nostre analisi risulta che opportunità di risparmio nel breve periodo potrebbero eventualmente esistere nelle offerte del libero a prezzo variabile”.