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Caldaia a biomassa: legna o pellet? La guida completa

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Tra le alternative più scelte e incentivate al classico riscaldamento a gas ci sono le caldaie a biomassa: in questo articolo leggerai una guida completa. In breve:

  • Tra i principali tipi di caldaie a biomassa distinguiamo quelle a legna, a cippato, a pellet e multicombustibile.
  • Con una caldaia a biomassa puoi dire addio alla bolletta del gas (almeno per il riscaldamento).
  • Il costo di una caldaia a biomassa oscilla tra i 5.000 e i 10.000€.
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Indice

Cosa sono le caldaie a biomassa 

Una caldaia a biomassa è un apparecchio che produce calore bruciando un combustibile organico (legno e derivati) anziché gas metano o gpl.

Già dalla sua definizione possiamo identificare i due grandi vantaggi delle caldaie a biomassa:

  • Non utilizzando gas, permettono di risparmiare notevolmente sui suoi consumi e quindi sulla bolletta.
  • Le emissioni della combustione della legna sono meno dannose per l’ambiente rispetto a quelle prodotte dal gas metano o dal gpl.

Possono esistere diversi tipi di caldaie a biomassa in base al tipo di combustibile scelto: vediamole insieme nel prossimo paragrafo 👇

Tipi di riscaldamento a biomassa

Le caldaie a biomassa di origine legnosa si distinguono in base al tipo di materiale scelto. Ecco una panoramica:

TIPI DI CALDAIA A BIOMASSACARATTERISTICHE
Caldaia a legna💸 20€/quintale
✅ Materiale reperibile autonomamente
✅ Elevato potere calorifico
❌ Installazione esterna e più costosa
❌ Sforzo di caricamento
Caldaia a cippato💸 15€/quintale
✅ Materiale facilmente trasportabile
✅ Elevato potere calorifico
✅ Caldaia più compatta
❌ Installazione esterna e più costosa
❌ Sforzo di caricamento
❌ Stoccaggio ad hoc
Caldaia a pellet💸 35€/quintale
✅ Materiale prodotto in modo ecosostenibile
✅ Elevatissimo potere calorifico
❌ Più costoso delle altre biomasse
Caldaia multicombustibile💸 Costi dipendenti dal materiale
✅ Materiale di scarto
✅ Reperibile autonomamente
❌ Efficienza variabile

Caldaia a legna

La caldaia a legna utilizza pezzi fino a un metro di lunghezza. 

La legna può essere presa sia fresca, purché non abbia mai tracce di umidità, che secca: questa tipologia è quella più indicata.

Vediamo i vantaggi della caldaia a legna:

  • Chi abita in una regione ricca di legname può facilmente reperirlo in autonomia.
  • La legna ha un elevato potere calorifico, il che vuol dire che una caldaia può riscaldare l’ambiente per molto tempo bruciando meno combustibile.

Passiamo invece ai contro:

  • Dovendo bruciare tagli di legname abbastanza grandi, si tratta di una caldaia ingombrante: l’installazione ha prezzi elevati ed è limitata gli ambienti esterni.
  • Se non riesci a reperire la legna in autonomia, potresti pagarla di più rispetto rispetto al cippato (si tratta di circa 20€ al quintale).
  • Bisogna caricare manualmente la legna, quindi richiede uno sforzo aggiuntivo rispetto alle altre biomasse.

Caldaia a cippato

La caldaia a cippato non utilizza pezzi interi di legna, ma dei piccoli trucioli, ottenuti dalla triturazione di tronchi e ramoscelli.

Rispetto agli altri tipi di biomassa, il cippato presenta questi vantaggi:

  • Costa poco, circa 15€ al quintale.
  • È facilmente trasportabile.
  • La caldaia a cippato, a differenza di quella a legna, può essere più compatta.
  • Essendo più secco, ha un maggiore potere calorifico rispetto alla legna.

Come punto a sfavore, devi sapere che il cippato necessita di un luogo di stoccaggio ad hoc, da cui la caldaia possa prelevare autonomamente il combustibile.

Caldaia a pellet

Il pellet è un combustibile a biomassa ricavato dai residui della segatura del legno

I punti a favore della caldaia a pellet:

  • Trattandosi di un materiale di scarto, la sua produzione è ecosostenibile perché non richiede abbattimento di alberi.
  • Ha un elevatissimo potere calorifico: a 1 kg di pellet possono corrispondere fino a 4,8 kWh termici, superiore rispetto a quello della legna e del cippato.

Come punto di svantaggio, sappi che ha prezzi di circa 35€ al quintale.

Caldaia multicombustibile

Infine, esiste una caldaia che brucia contemporaneamente tipi di biomassa diversi: la multicombustibile (o policombustibile).

Questa, oltre a poter bruciare insieme legna, pellet e cippato, consuma altri materiali di scarto come:

  • Gusci triti di frutta secca;
  • Segatura;
  • Trucioli;
  • Noccioli di frutta fresca;
  • Vinaccia con raspe.

La caldaia multicombustibile ha i seguenti vantaggi:

  • Ha una maggiore flessibilità, perché ti garantisce di cambiare combustibile in base alla tua disponibilità momentanea.
  • Dà la possibilità di reperire il combustibile senza acquistarlo. Per questo, è adatta a chi ha a disposizione grandi quantità di questi materiali di scarto (per esempio, chi ha un’azienda agricola).

Tuttavia, un neo della caldaia policombustibile sta nella sua efficienza, che può variare anche significativamente in base al tipo di materiale utilizzato.

Come funziona il riscaldamento a biomassa

Usando un tipo di combustibile diverso dalla caldaia tradizionale, la caldaia a biomassa ha dunque anche un funzionamento differente.

Le caldaie a biomassa hanno un funzionamento detto a fiamma inversa. Queste si dividono interamente in due camere:

  • Una dove è posizionato il materiale da bruciare, portato a temperature altissime per provocare l’essiccazione e, lentamente, produrre gas. 
  • Sotto questo vano, c’è la camera di combustione, dove scende il gas prodotto ed entra in contatto con il fluido termovettore che poi permetterà di riscaldare l’acqua dell’impianto casalingo.

La combustione lenta e controllata della biomassa nel vano superiore permette di consumare meno materiale, aumentando così l’efficienza dell’apparecchio.

Caldaia a biomassa: costi e incentivi 

I prezzi di una caldaia a biomassa variano dai 5.000€ per gli apparecchi più compatti fino anche a 10.000€ per quelle di dimensioni maggiori o di ultima generazione.

A questo ci sono da aggiungere i costi d’installazione, che cambiano a seconda del tipo di caldaia o dell’impianto preesistente.

Il costo complessivo, dunque, può essere abbastanza elevato. Tuttavia, questo può essere coperto da alcuni incentivi:

  • Bonus Ristrutturazione: è una detrazione sull’aliquota IRPEF pari al 50% dei costi di ristrutturazione, che non devono superare i 96.000 €. La detrazione si applica su 10 quote annuali di uguale importo. La misura sarà valida fino al 31 dicembre 2024
  • Ecobonus: copre lavori di sostituzione dell’impianto esistente. Si tratta di una detrazione fiscale di 10 rate annuali, per un totale del 65% della spesa totale sostenuta. Potrai accedere a questa misura fino al 31 dicembre 2024.
  • Conto Termico: si tratta di un vero e proprio bonus che copre fino al 65% della spesa, ai fini di sostituire impianti tradizionali con sistemi efficienti come quella biomassa, a condensazione o pompe di calore per il riscaldamento. L’incentivo può essere corrisposto in via diretta, tramite rate annuali costanti tra i 2 e i 5 anni o in un’unica soluzione, per un massimo di 5.000 €

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Fonti

Redi Vyshka

Redi Vyshka

COO e co-fondatore di Switcho, esperto nei campi della consulenza manageriale e della finanza aziendale, Redi ha contribuito nel 2019 alla progettazione e al lancio del primo servizio in Italia che, con pochi clic, consente di analizzare le proprie spese di casa e di trovare le opportunità personalizzate di risparmio, dimenticandosi la burocrazia. Dalla nascita di Switcho, Redi prende parte a numerosi eventi su startup e settore energetico, grazie alla sua competenza pluriennale nel mercato delle forniture di gas e luce e nelle soluzioni per ridurre i costi in bolletta. Leggi tutti i suoi articoli e seguilo su LinkedIn.
Aggiornato il 25 Ottobre 2024
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