La tanto temuta stangata ARERA è arrivata: da venerdì primo ottobre la luce e il gas hanno subito un aumento in bolletta rispettivamente del +29,8% e del +14,4%. Un aumento dovuto soprattutto alla tendenza internazionale di forte crescita delle quotazioni delle principali materie prime energetiche (compresi, ovviamente, luce e gas) e solo in parte attenuato dai recenti interventi del Governo per ridurre l’impatto sulla bolletta.
Un aumento record che può innescare, indirettamente, una più veloce transizione dal mercato tutelato al mercato libero: per la prima volta, infatti, proprio a causa dei rincari sul costo della materia prima, un rapido passaggio al mercato libero potrebbe aiutare, secondo le nostre stime, i 12.6 milioni di italiani (circa il 40% del totale, equivalenti a 20 milioni di contratti luce e gas) in regime tutelato a risparmiare in media fino a €500 per famiglia.
Fermo restando che l’analisi della singola bolletta rappresenta la modalità migliore per scoprire se il cambio fornitore sia effettivamente vantaggioso, abbiamo redatto una dettagliata guida allo switch, per valutare se e a chi conviene cambiare fornitore. E affrontare con più consapevolezza le telefonate dei call center che, approfittando di questo momento, potrebbero confondere gli utenti.
Sei un utente del mercato tutelato?
Cambia fornitore online e passa al mercato libero (meglio se entro i prossimi 10-15 giorni!)
“I prezzi della materia prima sul mercato libero seguono l’andamento di quelli del tutelato, ma generalmente ci vogliono almeno 10-15 giorni prima che gli operatori recepiscano i cambiamenti e adattino le proprie tariffe – spiega Redi Vyshka, nostro COO e co-founder – Cambiare operatore in questa finestra temporale può essere molto conveniente, proprio perché sul libero si trovano ancora le tariffe pre-aumenti che, per la prima volta nella storia, possono essere significativamente più convenienti di quelle sul tutelato”.
Importante, però, che lo switch avvenga attraverso i canali online: “In generale, sulle attivazioni offline (call center o punti fisici), c’è sempre un ricarico sulla materia prima che può pesare fino al 30% in più rispetto all’online, dovuto ad una filiera di vendita molto frammentata e ricca di intermediari, i cui costi vengono scaricati sull’utente finale. A maggior ragione in questo caso, un risparmio rispetto agli aumenti sarà possibile solo facendo riferimento alle tariffe online, naturalmente prima che queste ultime subiscano l’adattamento ai nuovi prezzi Arera”.
Sei già sul mercato libero?
Verifica quando scade il tuo contratto: se il rinnovo è previsto entro il 31 dicembre 2021 probabilmente ti conviene cambiare fornitore. In caso contrario, meglio rimanere con l’attuale contratto.
Per chi invece si trova già sul mercato libero – condizione che riguarda circa il 60% degli italiani – la situazione si fa più complessa. In questo caso, le prime cose da verificare sono la data in cui il contratto sarà rinnovato automaticamente e se il contratto prevede il prezzo fisso (quindi non soggetto ai cambiamenti mensili di tariffa) della materia prima per alcuni mesi.
“La netta maggioranza dei contratti sul mercato libero (l’84% del totale), prevede che il prezzo della materia prima sia fisso in media per i primi 12 mesi dopo l’attivazione: una condizione che potrebbe mettere al riparo dagli aumenti coloro il cui contratto sarà rinnovato dopo dicembre 2021, specialmente se l’attuale contratto è stato stipulato online. Questo è il caso in cui la tariffa è probabilmente già ottimizzata, e dunque suggeriamo caldamente di non cambiare fornitore – spiega ancora Redi, che aggiunge – Lo switch è invece un’opportunità molto più interessante per coloro che hanno il prezzo bloccato e il contratto in scadenza entro dicembre 2021: in questo caso, cambiare online adesso potrebbe proteggere gli utenti da ulteriori rincari dovuti alla volatilità del mercato nei mesi a venire.”
E per chi ha un contratto a prezzo variabile?
Esiste poi una piccola fetta di italiani (circa il 16% degli utenti attualmente sul mercato libero) che si trovano esposti alle fluttuazioni del prezzo della materia prima, poiché all’interno di un contratto a prezzo variabile.
In questo caso, la possibilità (o meno) di riuscire a risparmiare qualcosa è direttamente influenzata dalla condizione di partenza di ogni singolo consumatore
“Se ci si trova nel mercato libero con un contratto a prezzo variabile è, purtroppo, praticamente certo che la propria bolletta risentirà degli aumenti sulla materia prima – commenta Redi – può valere però la pena eseguire un tentativo di stima personalizzata: è probabile, infatti, che il precedente contratto sia stato realizzato attraverso canali offline, e quindi sia possibile trovare comunque un risparmio sulle tariffe online”.
Come verificare la propria situazione di partenza
“Salvo che nel caso del passaggio dal mercato tutelato a quello libero, che nei prossimi 10-15 giorni potrebbe portare, secondo le nostre stime, un risparmio complessivo medio di 500 euro nelle tasche degli italiani, il consiglio generale è sempre di partire dall’analisi della propria situazione di partenza: noi di Switcho lo facciamo (gratuitamente) attraverso un algoritmo che legge le bollette, in particolare i dati relativi al costo della materia prima, e propone di conseguenza l’opzione per cui siamo certi ci sia un risparmio. Dopo di che, se l’utente decide di proseguire con lo switch, un team dedicato si occupa di gestire interamente il cambio fornitore e si prende in carico della burocrazia e della parte amministrativa per conto del cliente.” conclude Redi.