Il salvavita è un dispositivo di sicurezza ormai sempre presente nell’impianto elettrico di casa. Cosa sapere in breve:
- Il salvavita, anche detto interruttore differenziale, è un elemento essenziale dell’impianto elettrico, capace di tutelare oggetti e persone da sovraccarichi, sbalzi di tensione o folgorazioni;
- Quando il salvavita scatta spesso a causa di sovraccarichi, potrebbe essere necessario aumentare la potenza del contatore;
- Esistono diversi tipi di salvavita, uno dei quali è il salvavita a riarmo automatico, sempre più richiesto per la sua efficienza.
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Indice
- Cos’è il salvavita e perché è fondamentale
- Come funziona il salvavita
- Come installare il salvavita e testare se funziona
- Quando e perché scatta il salvavita
- Il salvavita scatta spesso: ecco quando aumentare la potenza del contatore
- Come scegliere il salvavita: cos’è il salvavita a riarmo automatico
- Come proteggersi dai problemi elettrici in casa
Cos’è il salvavita e perché è fondamentale
Oggi tutti gli ambienti abitativi, incluse case e uffici, devono avere un impianto a norma dotato di salvavita.
Da questo, appare già evidente il ruolo fondamentale di questo dispositivo per la sicurezza delle persone che abitano in casa, così come per gli elettrodomestici e altri dispositivi. Ma cos’è il salvavita?
Il salvavita è un dispositivo di sicurezza che si attiva – o, come siamo abituati a dire, scatta – al verificarsi di situazioni pericolose per le persone o per l’immobile, per esempio cortocircuiti o folgorazioni, interrompendo il flusso di corrente.
💡 Il salvavita viene chiamato anche interruttore differenziale. Questo perché va a calcolare la differenza tra le correnti elettriche in ingresso e le correnti in uscita.
Come funziona il salvavita
Da quanto appena visto, appare chiaro che il salvavita sia in grado di interrompere il flusso di energia elettrica quando si verificano particolari situazioni.
Questo è possibile grazie alle componenti del salvavita:
- L’interruttore magnetotermico che ha il compito di interrompere il flusso di energia quando viene rilevato un sovraccarico o un cortocircuito o, ancora, quando una persona entra in contatto con parti in tensione;
- Il relè differenziale che è la componente in grado di rilevare la differenza tra le correnti elettriche in entrata e in uscita (il salvavita scatta, infatti, quando non vi è più equilibrio tra le une e le altre).
Come installare il salvavita e testare se funziona
Installare il salvavita potrebbe rivelarsi un’operazione fattibile per chi ha una buona conoscenza degli impianti elettrici e una certa esperienza con il fai-da-te.
⚠️ Nella maggior parte dei casi, è sempre meglio rivolgersi a un elettricista che si assicurerà di collegare correttamente il dispositivo all’impianto.
Se, invece, vuoi provare a occupartene in prima persona, assicurati di seguire con attenzione questi passaggi:
- Spegni l’impianto elettrico e rimuovi il coperchio del quadro elettrico;
- Scollega dall’impianto il cavo neutro (di solito di colore blu) e il cavo di messa a terra (di solito verde-giallo);
- Collega i cavi al salvavita in entrata e in uscita;
- Accendi l’impianto elettrico e premi il pulsante contrassegnato dalla T: se il flusso di corrente viene interrotto, il salvavita è stato installato correttamente.
Puoi controllare il corretto funzionamento del salvavita eseguendo ogni mese lo stesso test, premendo il pulsante T: se il salvavita scatta, il dispositivo funziona correttamente. In caso contrario, potrebbe esserci qualche problema.
Quando e perché scatta il salvavita
Come abbiamo visto, il salvavita è un dispositivo essenziale per la sicurezza delle persone, proteggendole da scosse o folgorazioni, così come per gli elettrodomestici, preservandoli da eventuali danneggiamenti.
Ma quali sono i casi in cui il salvavita scatta, proteggendoci da situazioni potenzialmente pericolose? Il salvavita scatta in seguito a:
- Sovraccarichi di tensione: la situazione tipo che comporta un sovraccarico dell’impianto è quella che si genera quando accendiamo molti elettrodomestici nello stesso momento;
- Sbalzi di tensione: anche quando c’è un improvviso aumento di tensione nell’impianto elettrico, come durante un temporale o a seguito di un guasto alla rete di distribuzione elettrica, il salvavita può scattare per proteggere gli elettrodomestici e altri apparecchi collegati all’impianto elettrico;
- Malfunzionamento di elettrodomestici: questo può essere causato da guasti interni all’apparecchio o da problemi nell’impianto elettrico e può potenzialmente creare danni;
- Possibile folgorazione: il salvavita protegge le persone da pericolose scosse elettriche che potrebbero causare lesioni gravi o addirittura fatali.
Il salvavita, però, può anche scattare con frequenza e senza una ragione ben definita. In questi casi, bisogna indagare sulle ragioni per capire come risolvere il problema. Spesso, un salvavita che scatta di frequente dipende da sovraccarichi reiterati.
Il salvavita scatta spesso: ecco quando aumentare la potenza del contatore
Quando i sovraccarichi si fanno frequenti, il salvavita compie il suo dovere, arrestando il flusso di corrente. È un chiaro segnale che la quantità di energia che stiamo utilizzando non è abbastanza.
Una situazione che può derivare da elettrodomestici obsoleti e con classi energetiche molto basse. Elementi, questi, che potrebbero portare alla necessità di aumentare la potenza del contatore.
Considera che in case e in uffici la potenza arriva generalmente a 3 kW, ma richiedendo un aumento di potenza del contatore al proprio fornitore è possibile arrivare fino a 6 kW.
⚠️ Attenzione, perché aumentare la potenza del contatore può portare a bollette più alte.
Ecco una tabella che riassume i livelli di potenza consigliati in base alle varie esigenze:
POTENZA CONTATORE | ESIGENZE |
---|---|
1,5 kW | Appartamenti molto piccoli con esigenze energetiche molto sotto la media |
3 kW ✅ La scelta più comune | La potenza usata dalla maggior parte dei contatori negli appartamenti (circa 100mq con 2-3-4 abitanti) |
4,5 kW | Esigenze di consumo superiori alla media e un certo numero di elettrodomestici (case di circa 120-150mq con 4+ persone) |
6 kW | Case grandi, con famiglie numerose ed elettrodomestici molto energivori (ES pompa di calore, condizionatori, piastra a induzione, ecc) |
Come scegliere il salvavita: cos’è il salvavita a riarmo automatico
Diverse sono le tipologie di salvavita presenti in commercio. Per scegliere quello più adatto alle tue esigenze, dunque, dovrai valutare alcuni fattori, per esempio la sensibilità differenziale del salvavita (che indica la minima variazione di corrente che il dispositivo è in grado di rilevare) o la presenza di funzionalità aggiuntive come il monitoraggio da remoto.
Negli ultimi tempi, sempre più persone stanno optando per un salvavita a riarmo automatico. Il vantaggio di questo tipo di salvavita è che, dopo essere scattato in seguito a un evento potenzialmente pericoloso/dannoso, si ripristina in maniera automatica.
Si tratta di un grande beneficio, specialmente in caso di blackout. Se in quel momento si è a casa, infatti, in pochi secondi si può ripristinare il salvavita. Ma se non c’è nessuno, elettrodomestici come frigo o congelatore possono rimanere senza corrente per ore, con il rischio che gli alimenti possano degradarsi.
Come proteggersi dai problemi elettrici in casa
Installare un salvavita è il primo modo per tutelarsi da eventuali problemi elettrici, proteggere chi abita in casa e gli elettrodomestici e dispositivi da danni.
Ricorda di non sovraccaricare le prese di corrente con troppi apparecchi collegati contemporaneamente e sostituisci i vecchi elettrodomestici con modelli ad alta classe energetica.
Questo ti permetterà non solo di evitare sovraccarichi, ma anche di contenere i consumi con un apprezzabile risparmio sulla bolletta energetica.
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