Se hai sentito parlare del riscaldamento a pavimento ma non sai di cosa si tratta, stai leggendo l’articolo giusto. In breve:
❓ Cos’è | Pannelli radianti installati sotto il pavimento |
⚙️ Funzionamento | Tramite irraggiamento, i pannelli diffondono calore nella stanza |
✅ Principali vantaggi | ▪️ Risparmio energetico e in bolletta ▪️ Ottima diffusione del calore ▪️ Utilizzabile anche per il raffreddamento |
❌ Principali svantaggi | ▪️ Riscaldamento più lento ▪️ Possibili rigonfiamenti del pavimento |
💸 Costi | Circa 40-80 €/mq |
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Indice
- Impianto a pavimento: come funziona per riscaldamento e raffrescamento
- Riscaldamento a pavimento: elettrico, a pompa di calore e con caldaia
- Tipi di pannelli radianti a pavimento: a secco o a massetto?
- Su quale pavimento installare i pannelli?
- Pro e contro del riscaldamento a pavimento
- Quali sono i costi di un impianto a pavimento?
Impianto a pavimento: come funziona per riscaldamento e raffrescamento
Un impianto a pavimento è una soluzione innovativa per riscaldare o raffreddare la propria casa. Ma innanzitutto, vediamo meglio di cosa si tratta:
L’impianto di riscaldamento e raffreddamento a soffitto è composto da pannelli radianti situati sotto al pavimento: questi scaldano o rinfrescano l’ambiente tramite irraggiamento.
In altre parole, il caldo (in inverno) e il fresco (in estate) vengono trasmessi dal basso verso l’alto per tutta la superficie della stanza, in modo costante e piacevole, raggiungendo uniformemente le persone e gli oggetti.
Questo sistema, così come il riscaldamento a battiscopa e il riscaldamento a soffitto, riesce a ovviare così a uno dei maggiori limiti dei radiatori, ovvero quello di concentrare il calore alla loro prossimità e di non distribuire uniformemente il calore.
La più grande differenza di funzionamento con i radiatori, però, è relativa alla temperatura dell’acqua: se con i radiatori è necessaria una temperatura di 60-70°C, con il pavimento radiante basta impostarla sui 30-40°C.
E ora, vediamo nel prossimo paragrafo come possono essere alimentati i pannelli radianti a pavimento 👇
Riscaldamento a pavimento: elettrico, a pompa di calore e con caldaia
Proprio perché le temperature richieste per il riscaldamento a pavimento non sono elevate, potresti scegliere tra diversi generatori di calore 👇
- Pompa di calore per riscaldamento: questa soluzione ha un’altissima efficienza energetica. Alimentata dall’elettricità, la pompa di calore aria-acqua ha un meccanismo che permette di prelevare il calore dall’ambiente esterno e immetterlo nell’impianto idraulico interno. In questo caso, l’acqua riscaldata scorrerebbe nelle serpentine situate nei pannelli ad acqua. Inoltre, questo generatore di calore può essere utilizzato anche per il raffrescamento.
- Vari tipi di caldaia: se i pannelli radianti scelti sono alimentati ad acqua, questa può essere riscaldata tramite caldaia. Per una soluzione ancora più efficiente, meglio scegliere una caldaia a condensazione o a biomassa.
- Riscaldamento a infrarossi: in questo caso, nel pavimento si colloca un pannello alimentato elettricamente, che emana radiazioni elettromagnetiche. Questo metodo ha la peculiarità di non scaldare l’aria in una stanza, ma di diffondere raggi che raggiungono direttamente gli oggetti, le superfici e le persone presenti.
Tipi di pannelli radianti a pavimento: a secco o a massetto?
Ci sono 2 tipi di pannelli radianti a pavimento. Ecco le loro differenze riassunte brevemente:
PAVIMENTO RADIANTE A MASSETTO | PAVIMENTO RADIANTE A SECCO |
---|---|
Spessore maggiore (5-10 cm) | Spessore inferiore (2-3 cm) |
Costi ridotti del prodotto | Costi maggiori del prodotto |
Prezzi superiori per l’installazione | Prezzi inferiori per l’installazione |
Maggiori tempistiche per la posa | Minori tempistiche per la posa |
Riscaldamento più lento ma più duraturo | Riscaldamento più veloce e meno duraturo |
Ora, vediamo come sono fatti ⬇️
PANNELLO RADIANTE A MASSETTO
Il pannello radiante a massetto è quello più diffuso ed è di spessore maggiore, perché presenta, sotto la pavimentazione, una serie di strati:
- Sotto il pavimento è situato un massetto dello spessore di 3-5 cm, necessario per uniformare la diffusione del calore e dare solidità alla struttura.
- Poi, abbiamo le tubazioni dove scorre l’acqua calda, posizionate a loro volta su una struttura isolante.
- Infine, nello strato più profondo è situata una guaina isolante, che evita la formazione della condensa.
➡️ Questa tipologia di pavimento radiante è da preferire in caso di ristrutturazioni importanti: il posizionamento di questi strati infatti richiede di fatto una nuova lavorazione del pavimento.
PANNELLO RADIANTE A SECCO
Il pavimento radiante a secco viene posizionato senza utilizzare il massetto. È così strutturato:
- Sotto alla superficie è posizionata una rete metallica che ha lo scopo di uniformare la diffusione del calore.
- Poi ci sono i pannelli in poliuretano dotati di scanalature: queste servono ad accogliere le tubazioni in cui scorre l’acqua.
Dunque, in questo caso si tratta di una stratificazione semplice: per questo può essere posizionato sulla pavimentazione esistente, senza ricorrere a grandi lavori di ristrutturazione.
Sotto quale pavimento installare i pannelli?
Se ti stai chiedendo se il tuo pavimento è adatto all’installazione dei pannelli radianti, sappi che, nonostante si adatti a tutte le superfici, ci sono dei materiali più indicati:
- Grès porcellanato: realizzato in lastre molto sottili, è particolarmente adatto a diffondere il calore.
- Parquet: indicato particolarmente perché in grado di adattarsi alle variazioni di temperatura.
- Resine: indicate per lo spessore ridotto, ma solo quelle che non liberano sostanze nocive se riscaldate.
Pro e contro del riscaldamento a pavimento
Avere un riscaldamento a pavimento porta quindi diversi vantaggi:
- Distribuzione uniforme del calore: questo è uno dei principali benefici del riscaldamento per irraggiamento. In questo modo, sarà possibile evitare le tipiche correnti di aria fredda o calda e godere di tutto il comfort di una temperatura costante.
- Riduzione dei consumi (e dei costi in bolletta): grazie a una temperatura richiesta inferiore rispetto ai caloriferi, viene impiegato meno gas per produrre calore, garantendo una riduzione dei consumi fino al 30%. Di conseguenza anche la tua bolletta del gas sarà più leggera 😉
- Soluzione più ecosostenibile: consumando meno gas, il riscaldamento a pavimento permette anche una riduzione delle emissioni di CO2.
- Più spazio per l’arredamento: non avendo il vincolo dei termosifoni, potrai arredare la tua casa come vorrai.
- Possibile soluzione anche per raffrescare: se collegato con la pompa di calore, può fungere anche da impianto di raffrescamento.
- Manutenzione meno frequente: questo tipo di impianto richiede minore manutenzione rispetto ai termosifoni.
Tuttavia, il riscaldamento a pavimento può avere anche degli svantaggi:
- Possibile lentezza nel rilascio del calore: come abbiamo visto, il pannello radiante a massetto classico prevede una fase di riscaldamento più lenta.
- Attenzione all’installazione: se non posato a regola d’arte, i pannelli radianti rischiano di gonfiare il pavimento.
- Meglio rinunciare ai tappetti: se hai tanti tappeti in casa, meglio metterli da parte; questi infatti impedirebbero l’ottimale diffusione del calore.
Quali sono i costi di un impianto a pavimento?
Prima di installare un impianto a pavimento, però, valutiamo insieme quanto verrebbe a costare. Possiamo definire la spesa in base a due componenti:
- I pannelli, il cui prezzo oscilla tra i 40 e gli 80 euro al mq. In realtà questi sono più economici di quelli di altri impianti radianti.
- I lavori d’installazione, che invece vanno dai 7.000 ai 14.000 euro in base alla superficie da coprire.
Sebbene sia una spesa inferiore rispetto a quella per altri tipi di impianto, parliamo comunque di costi elevati. Per il 2024, tuttavia, sono ancora previsti alcuni incentivi statali per l’installazione dei pannelli radianti:
- Ecobonus: ottenibile solo se, oltre ai pannelli, viene cambiato anche l’impianto di climatizzazione invernale con sistemi dotati di pompe di calore o di caldaia a condensazione. La detrazione dipende dal tipo di impianto e va dal 50% al 65%.
- Bonus ristrutturazione: non richiede la sostituzione della caldaia e copre le spese al 50%.
❗Entrambi i bonus sono destinati a scadere il 31 dicembre 2024, a meno di proroghe.
Visti i costi e le complessità di installazione in fase di ristrutturazione, questo tipo di riscaldamento viene scelto soprattutto nelle nuove costruzioni. Tuttavia, nulla ti vieta di valutarlo per una casa già esistente, a patto di considerare attentamente i requisiti tecnici insieme a professionisti specializzati.
Fonti
https://residenziale.viessmannitalia.it/riscaldamento-a-pavimento-pro-e-contro
Riscaldamento a pavimento, soluzione funzionale ed ecologica | INFOBUILD
https://www.infobuild.it/approfondimenti/riscaldamento-pavimento-soluzione-conveniente/